Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <68>
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Libri e periodici
questo nuovo studio un altro tema, dai rari precedenti (tra i pochi ricordiamo quello di Carlo Rinaldi sui deputati friulani dal 1866 al 1919). J
Vengono esaminate le storie personali e le vicende degli 80 mantovani, che rappresentarono la città di Virgilio e la provincia nei parlamenti sardo e italiano dal 1848 al 1943. Un secolo di vita politica e sociale viene ripercorso con tratti sobri e contenuti, senza scadere nell'enfasi campanilistica e nella rivendicazione delle glorie patrie.
Osserva con lodevole onestà l'autore nella nota introduttiva, spiegando la ratio dell'opera, che l'operazione di ricupero di questi personaggi ha un valore storico culturale più che politico e in tal senso sono orientate le notizie biografiche (o microbiografiche), che costituiscono la parte essenziale del libro e toccano i diversi aspetti della loro vita, che ho ritenuto più interessanti e, in un certo senso, più attuali.
Nel segnare i limiti del lavoro, Gabrieli ne pone contemporaneamente in ri­salto i pregi, che sono quelli dell'informazione essenziale e dell'efficacia nel disegno delle diverse personalità.
Gabrieli non trascura, anche se un atteggiamento negativo da parte sua sareb­be stato sorprendente, di rilevare nel cursus dei parlamentari le cariche ricoperte nelle assemblee elettive comunali e provinciale. L'esempio di Mantova e del manto­vano dimostra ancora una volta, con i non infrequenti casi, quanto stretto sia stato nella storia unitaria il collegamento tra enti locali e Parlamento.
VINCENZO G. PACIFICI
L'istruitone classica (1860-1910), a cura di Gaetano Bonetta e Gigliola Fioravanti; Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1995,in8,pp.442.S.p.
L'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti (1860-1890). Inventario, a cura di Matteo Musacchio; 2 voli., Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali. Uf­ficio centrale per i beni archivistici, 1994, in 8, pp. 1186 complessive. S.p.
Riteniamo lecito presentare insieme i due volumi in discorso poiché, pur appar­tenendo il primo alle Fonti per la storia della scuola (di cui costituisce il terzo volume), il secondo ad altra collana (e precisamente agli Strumenti), contengono entrambi materiale proveniente in modo esclusivo dagli archivi del Ministero della pubblica istruzione.
Ma c'è un altro aspetto che, a nostro avviso, collega profondamente, a livello di contenuto, i due testi. Ambedue documentano la faticosa costituzione di un sistema scolastico e di un'amministrazione delle antichità e belle arti nazionali.
Tali fondamentali realizzazioni meritano di essere studiate con profonda atten­zione anche perché, mentre redigiamo questa nota, posizioni ideologico-politiche del tutto miopi (nella migliore delle ipotesi) potrebbero compromettere pesantemente la crescita professionale dei dipendenti delle relative Pubbliche Amminis trazioni, che dal fecondo scambio tra le diverse realtà regionali traggono quotidianamente linfa vitale. Senza contare che ciò significherebbe anche, e soprattutto, un formidabile attacco a quella coscienza nazionale senza la quale lo Stato italiano correrebbe rischi che prefe­riamo non immaginare. Molto occorrerebbe scrivere per illustrare adeguatamente questi due volumi. Per ragionevoli motivi di spazio ci limitiamo tuttavia a sottolineare la ricchezza di quello curato da Bonetta e dalla Fioravanti (in linea, del resto, coi due precedenti testi della medesima collana) e lo straordinario valore dell'inventario redatto da Musacchio, che mette a disposizione degli studiosi uno strumento di lavoro tanto più importante in quanto dalle statistiche di sala studio dell'Archivio centrale dello Stato relative a questi ultimi anni risulta che il f riido Antichità e belle arti è, signifi­cativamente, al secondo posto tra quelli più consultati.
CLAUDIO SPIRONELLI