Rassegna storica del Risorgimento

Toscana. Storia. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <351>
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Toscana costituzionale: la gestazione dello Statuto del 1848 351
occasione del riordinamento del governo attuato sul finire di settembre, scriveva che più volte aveva invitato il governo a attuare riforme che desse­ro soddisfazione alle richieste popolari senza mai ottenere soddisfazione, per cui di fronte a tanta resistenza, e con la popolazione sempre più in fermento, il marchese raccontava di aver detto al granduca, senza alcuna reticenza, che la Consulta di Stato non aveva prodotto l'effetto sperato [...] che una Magistratura meramente consultiva non era più sufficiente [...] che la concessione della Guardia civica non aveva fatto alcun merito al Governo, perché estorta dalle esigenze dei giornali ... [quindi] l'unico mezzo che oramai rimanesse di ricostituire solidamente il Governo fosse quello di passare dalla Monarchia pura alla Monarchia Temperata , concludendo perentoriamente che ove il Principe non [avesse concesso] spontaneo alla Toscana una Costituzione saggia, e nella quale fossero giustamente equili­brati i diversi poteri dello Stato, egli si sarebbe forse esposto a vedersene imporre una nella quale il principio democratico avrebbe avuto [...] maggiore sviluppo.64)
Questo episodio trova riscontro, peraltro gustoso, nella memorie di Giusti, che a tal proposito raccontava: [Corsini] disse che le cose erano al punto che ci voleva una Costituzione. Gesù, Giuseppe e Maria! La Costitu­zione in Toscana, nel settembre del 1847, proposta da un Ministro di Stato! Dal granduca all'ultimo spazzino non ci fu anima che non credesse di vedersi piovere in casa i Tedeschi la mattina di poi.65) Anche Guerrazzi, in una lettera destinata a Niccolò Puccini, dava involontaria conferma delle posizioni di Neri Corsini raccontando all'amico, che: l'otto settembre decorso, standomi in mezzo al Corsini e all'Auditore del Governo; uno di loro contemplando la immensa commozione del popolo mi disse all'orec­chio: la Costituzione sola può salvarci, che ne pensate?.66)
E, in questo interrogativo, probabilmente posto da Corsini a Guerrazzi, è contenuto il nuovo orizzonte del dibattito sulle riforme che ormai andava coinvolgendo tutta l'opinione pubblica toscana.
3. Il dibattito sulle riforme
Da allora in avanti, in un moltiplicarsi di discussioni, articoli e opuscoli vari, il dibattito prese a incentrarsi veramente sulla costituzione. I liberali
<> Ivi, p. 132.
*5> Cfr- G. GlUSTJ, Memorie inedile cit, p. 120. A questo proposito si vedano, sempre di Giusti, anche i versi intitolati Consiglio a un Consigliere, in G. GIUSTI, Poesie autentichi e apocrifi di G. Giusti, Parigi, s. e,, 1849, voi. II, p. 165.
Mi BIBLIOTECA FOBTEGUERIUANA ru PISTOIA (d'ora in avanti BPP), Carte Puccini, cass. XV, ins, n. 89. Lettera a Niccolò Puccini, Portoferraio, 6 febbraio 1848.