Rassegna storica del Risorgimento

Toscana. Storia. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <364>
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Antonio Chiavistelli
Dei componenti la commissione, le maggiori informazioni disponibili riguardano Gino Capponi e Leopoldo Galeotti Galeotti, valente avvocato e stretto collaboratore120) di Capponi, già da tempo si era dedicato al proble­ma di una riforma delle istituzioni da attuarsi tramite una ristrutturazione della Consulta di Stato, ed era anche sostenitore della necessità di mantene­re inalterato il prestigio ed il potere del sovrano. Tra tutti i componenti, però, elemento di maggior spicco era sicuramente il marchese Gino Capponi che, sull'argomento aveva idee già formate, frutto di studi fatti sulla Co­stituzione leopoldina, e della pratica conoscenza delle istituzioni inglesi .12n Il lavoro della commissione122) quindi risentiva moltissimo dì questa impo­stazione moderata, e della convinzione, condivisa da tutti i commissari, della necessità di collegare la rappresentanza nazionale ai comuni.123) In questa prima fase, uno dei più attivi risultò Galeotti, che, anche per aver già trat­tato in numerosi opuscoli del 1847 il problema della riforma delle istituzioni, aveva molto materiale da proporre. Esaminato nell'ottica della costruzione istituzionale, tuttavia, si nota che il modello proposto da Galeotti si ispirava molto al progetto di costituzione che, già verso la fine del '700, il granduca Pietro Leopoldo aveva elaborato con la collaborazione del Gianni.124) H sistema che Galeotti proponeva si basava su una gerarchica organizzazione delle unità aniministrative territoriali,125) cosi che, partendo dai municipi, attraverso consigli provinciali o compartimentali, si arrivasse alla rappresen­tanza nazionale, costituita quest'ultima senza elezione, ma con la semplice riunione dei cinque consigli provinciali.12 Come si può intuire, la costru-
12*9 Molto importante per la sua formazione, la consuetudine di vita che egli ebbe proprio con Gino Capponi e tutti gli altri illustri personaggi che si ritrovavano in riunioni conviviali e di studio, a Firenze, nell'abitazione del marchese in via S. Sebastiano.
121> M. TABÀRRINI, Gino Cappom, i suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici, Firenze, Barbera, 1879, p. 271.
,23 Di questo lavoro non è stato possibile rintracciare alcuna testimonianza diretta in verbali di riunioni; quindi, per quanto riguarda tale aspetto, sono state utilizzate testimonian­ze estratte dalla corrispondenza annotata dai vari biografi e saggisti del tempo. Il rinveni­mento di alcuni documenti inediti, attribuibili ai componenti di questo gruppo, tuttavia, ha permesso comunque di ricostruire seppure in parte l'evoluzione, anche dal punto di vista ideologico, dei commissari e del loro lavoro svolto durante questi travagliati giorni, per la redazione della costituzione toscana.
l29 Anche in Piemonte, dei consiglieri del re, almeno uno, Gallina, avrebbe voluto che la sostanza dei nuovi ordinamenti fosse attinta alle tradizioni nazionali Cfr., GIUSEPPE MARANM, Storia del potere in Italia, Firenze, Nuova Guaraldl Editrice, 1983, p. 85.
l2*) Per uno studio più approfondito sull'argomento si veda B. SORDI, UAmministra-mne illuminata: riforma delle Comunità e progetti di Costituitone nella Toscana Leopoldina cit.
12 Cfr. L. GALEOTTI, Della Riforma Municipale. Pensieri e proposte di L. Galeotti cit, pp. 60-61.
26) Cfr, spi, p. 60,