Rassegna storica del Risorgimento
Toscana. Storia. Secolo XIX
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1997
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365
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Toscana costituzionale; la gestazione dello Statuto del 1848 365
zione di Galeotti era veramente troppo lontana dai tempi;127) del resto, appare condivisibile la tesi secondo la quale [nel sistema proposto da Galeotti] unico sbocco alla vita pubblica rimanevano le assemblee municipali [...] ma a lui sfuggiva che il progetto di Pietro Leopoldo [a cui si ispirava] mal si inseriva nella sua politica riformatrice tutta intesa ad abolire i privilegi, ... [e che] un regime, anche se costituzionale puro, non poteva fondarsi solo sul diritto di petizione senza il sostegno politico della libertà di stampa.128) Ed infatti la sua proposta alla commissione per la riforma istituzionale non fu accolta perché giudicata astratta ed ormai superata nella logica.129) Lo stesso Capponi, attento osservatore dei mutamenti storici e sociali, già da tempo aveva notato che la costituzione leopoldina non si adattava più alla logica dei tempi, affermando: E credo poi che un'assemblea fondata sopra quei due principi [di sindacato e di petizione] non si convenga al tempo nostro e che sia troppo e troppo poco.130) La posizione di Capponi del resto, pur discostandosi per la maggiore attualità dalla proposta di Galeotti, muoveva però dalle stesse premesse: la valorizzazione delle istituzioni municipali e un forte sentimento di devozione per il granduca, di cui si voleva mantenere quanto più possibile inalterato il prestigio. Lo confermava a Balbo, narrandogli il travaglio di quei giorni in seno alla commissione: quando fossero prima costituiti i Comuni e le province, avrei voluto davvero che si lavorasse sopra la vera base che dà il paese, [...] perché da questi uscisse una volta la rappresentanza nazionale, precisando: ma solamente non ci avevano nei primi giorni data missione di mutare il principio della sovranità, e questo non si doveva fare noi, perché noi cinque non ci volevamo chiamare rivoluzione, e a un principe galantuomo si
127J Significativi della distanza che ancora separava molti studiosi dell'argomento, dalle reali esigenze del paese, apparivano anche i consigli dati al re di Sardegna, proprio a riguardo dell'im postazione istituzionale che anche a Torino si era costretti a riformare, da Victor Cousin che così scriveva: le roi a constitué les Conseils municipaux et les Conseils provin-ciaux [...] iì a tire les Conseils municipaux du fond de la nation ... [et] de ces Conseils, representant directs de la nation, il a tire les Conseils provinciaux voilà le second pas dans la hiérarchie représentative. Il ne reste plus qu'à faire la troisième. Je veux dire de tirer des Conseils provinciaux une Chambre des députés, en donnant à ces Conseils le droit d'olire, dans leut sein, ou hors [...] un, deux, ou trois députés , cosi che, si cvite l'immense difficultc de faire une bonne lois ciectorale spedale, qui courrait le risquc de ne pas offrir assez de garanties à l'ordre ... [et] il simplifie la machine polidque; ma principalmente le Conseils provinciaux choisiront évjdemment, pouf la Chambre des députés, des hommes qui seront déjà forme aux affaire e soprattutto qui seront déjà connus, et qui donneront des gages. Cfx. N. CORTESE, Costituenti e costituzioni italiane del 1848-1849 cit, p. 273.
J28) GIUSEPPE PANSINI, Amministratone t polìtica in Leopoldo Galeotti, in Atti della giornata di studio su L. Galeotti, in "Rassegna Storica Toscana a. XXXVII (1991), p. 244.
W Ibidem.
,3) G. CAPPONI, Scritti editi ed mediti, raccolti e curari da M. TABARRINI cit, voi. II, p, 419.