Rassegna storica del Risorgimento
Toscana. Storia. Secolo XIX
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1997
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Toscana costituzionale: la gestazione dello Statuto del 1848 373
una benevola interpretazione dell'operato del governo, assumendo talvolta toni enfatici, come ad esempio si leggeva ne II Corriere Livornese del 25 febbraio: nello Statuto sono riposti i germi preziosi di una Grande Educazione consolidata da un nuovo legame di amore che comprende tutti, fatti uguali davanti alla legge .164) Analoghe considerazioni si trovavano nella notificazione del gonfaloniere Ricasoli, fatta affiggere in Firenze, quale testimonianza di affetto verso il granduca. Lo stesso Montanelli elogiava a tal proposito l'operato di costante pressione sul governo operato dal giornale La Patria così da aver [costretto i notabili toscani] a entrare nella Borghesia italiana e ad uscire dalla miseria fiorentina, fiorentinissima.
Non mancarono tuttavia fin da subito le critiche. Emblematica è quella di Guerrazzi, presente in una lettera destinata a Capponi, dove si affermava che con sommo dispiacere la vedo [la costituzione] imitata dal francese quando la carta francese stessa] cadeva in rovina, con gli errori che la indussero a precipitare.165) Critiche sul contenuto si ritrovano anche in una lettera dì Buoninsegni destinata allo stesso granduca, dove si dà notizia che il Santo Padre non è contentissimo del 1 articolo dello Statuto, l'avrebbe voluto come a Torino: Tollerato e non permesso ogni culto eterodosso.166) Anche Matteucci trovava che lo statuto, almeno nell'articolo 24, dedicato al senato, dovesse essere modificato, proponendo che questo fosse sostituito con una camera alta elettiva sul modello proposto dalla carta belga del 1831, e a questo proposito anche Capponi sembrava condividere le idee di Matteucci, come si desume da una lettera inviatagli in quel periodo: Quanto al Senato, siamo d'accordo: l'iniziativa però bisogna prenderla quando non sia turbare le cose, ma rassodarle. Credo debba essere elettivo, ma ora non abbiamo chi elegga: costituiti i Consigli provinciali, allora è da farsi la proposizione.167) Riguardo alle modifiche da apportare allo statuto, significative e numerose furono le proposte avanzate dallo stesso barone
della Toscana mediante lettura ad alta voce nel cortile dell'università dinanzi a una grande moltitudine di cittadini . Crr. E. MICHEL, op. cit. Analogamente, a Pistoia, la gente sì abbracciava per le vie e per i caffè, dandosi l'amplesso di pace ed il 20 febbraio un Te Deum solenne venne cantato dalla Confraternita della Madonna Addolorata di Pistoia. Cfr., GUGLIELMO GIOVANNELLI, La costituzione toscana del 1848 ne ir oratone del pistoiese Cassiano Zaccagnini, in Bollettino storico pistoiese, 1961, pp. 243-260.
*> Il Corriere Livornese, n. 71, 25 febbraio 1848.
MS) A. CARRARESI (a cura di), Lettere di Gino Capponi e di altri a ha cit, p. 388.
,69 ASF, Segreteria di Gabinetto, Appendice, f. 20, ins. 11. E inoltre, BNCF, Carteggio La/rtBnuchini, Lettera a Mons. Ferdinando Minucci del 1 marzo 1848. Esplicita risultava la posizione dell'abate I>am bruschini che, scrivendo a Monsignor Minucci, affermava: mi duole (...) che per atta siano corse voci esservi voi opposto presso il granduca alla concessione de' diritti e dm e politici agli Ebrei e agli Accattolici. Sull'argomento si veda anche, MASSIMO GORI, Sull'articolo f dello Statuto, Arcidosso, s. e., 1867.
?) A. CARRARESI (a cura di), Lettere di Gino Capponi e di altri a lui àt, p. 408.