Rassegna storica del Risorgimento

Toscana. Storia. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <374>
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Antonio Chiavistelli
Ricasoli al granduca e contenute in una sua memoria 168) del 15 ottobre 1848, redatta quando pareva essere in procinto di venir nominato primo ministro. Da queste traiamo essenzialmente quelle relative all'articolo 24, là, dove egli proponeva, come Matteucci, un senato elettivo composto da 22 membri, e all'articolo 31, nel quale era prevista l'abolizione del vincolo territoriale al distretto elettorale per essere eleggibili.169)
Dall'esame delle diverse stesure dello statuto emerge quindi chiara­mente che, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del testo definitivo, le idee degli stessi commissari sull'impostazione da dare alla carta fonda­mentale non erano ancora ben definite. Occorre nondimeno sottolineare, che proprio i commissari ed i grandi notabili che condividevano con la corte la gestione della cosa pubblica, erano di fatto i punti terminali di una fitta rete di clientele e consorterie costituite da notabili e signorotti di provincia, con interessi prettamente locali. E proprio queste clientele, al cui mantenimento erano molto interessati gli stessi grandi notabili, determina­vano una situazione di forte viscosità sociale nella quale i referenti politici terminali cercavano d'influenzare a loro favore le scelte governative; con­fermando in tal modo, che in un sistema di potere tutt'altro che democratico quale era quello granducale, erano di fatto pochi notabili cooptati dall'alto a decidere per tutti, con l'avallo degli ambienti di corte.
E dunque, la pubblicazione dello statuto fondamentale, pur avendo creato un clima di generale soddisfazione e distensione all'interno della società toscana, non aveva però risolto molti dei nodi che si era sperato di poter sciogliere proprio con la concessione della costituzione così lunga­mente invocata: la difficile convivenza fra municipalismo e liberalismo avrebbe continuato a segnare, nella pratica esperienza delle istituzioni rappresentative, il Quarantotto toscano.
ANTONIO CHIAVISTELLI
1*9 Cr. C. CEOCUTJ, Idee e programmi di Bacatoti sullo sfondo della Toscana del 1848. Inediti del barone di BroBo, in Nuova Antologia, luglio-settembre 1980, n. 2135, pp. 79-100.
ifi9) A questo proposito, molto interessante risulta essere una notificazione di Ricasoli del 17 maggio, come gonfaloniere di Firenze, nell'imminenza delle prime elezioni per il consiglio generale toscano, in cui si dava pubblicazione ad una lista di individui che pur avendo scelto il loro domicilio politico fuori da Firenze erano egualmente considerati elìgìbiS in Firenze.