Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Araldica. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <375>
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LA NOBILTÀ ITALIANA NELLE PUBBLICAZIONI ARALDICHE
E GENEALOGICHE DI FINE OTTOCENTO.
NOTE PER UNA RICERCA
1. A conclusione della1 sua monumentale Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Vittorio Spreti pubblicò, in collaborazione con G. Degli Azzi Vi-tellescni, un ultimo volume bibliografico nel quale raccolse oltre 4.300 ti­toli di libri e saggi di carattere genealogico e araldico editi tra il XVI se­colo e il 1936.1) Si tratta probabilmente della più completa rassegna bibliografica sull'argomento 3) e un'analisi delle date di pubblicazione di queste opere fornisce risultati in parte sorprendenti. I volumi editi negli oltre 500 anni considerati dallo Spreti sono 3.392 cui si aggiungono altri 84 titoli senza data di edizione; gli articoli su questi argomenti apparsi su varie riviste ammontavano invece a 997. Dei 3.392 volumi elencati 102 fu­rono editi nel XVI secolo, 340 nel XVII, 402 nel XVIII e ben 2.156 nel XEX. Questi ultimi, però, furono pubblicati in gran parte tra il 1870 e il 1900: ben 1.761 volumi furono i volumi su argomenti araldici e storico-genealogici apparsi in Italia negli ultimi trent'anni dell'Ottocento e altri 708 quelli editi nei primi quindici anni del Novecento. Li totale, nei quaranta­cinque anni compresi tra il 1870 e il 1915, vide la luce il 56 di tutte le opere stampate in Italia sull'argomento. A questi titoli si possono poi ag­giungere gli 889 articoli apparsi negli stessi anni, 805 dei quali furono editi su riviste specializzate, ossia sui numerosi periodici di araldica e genealogia fondati alla fine dell'800. A questo successo degli studi araldici fece infatti riscontro anche una proliferazione di riviste, quali, ad esempio, l'annuario
9 V. SPRETI e G. DEGLI AZZI VUELLESCHI, Sagg/o di bibUograJìa araldica. Supple­mento a l'Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1936.
3 Un'opera analoga, curata da Antonio Gheno, fu pubblicata sulla Rivista aral­dica a partire dal 1913 e poi edita in volume nel 1924 col titolo Contributo alla biblio­grafia genealogica italiana, Roma. A differenza del lavoro dello Spreti, ordinato alfabeti­camente per autore, questo del Gheno è concepito a soggetto, ossia per famiglie e presente quindi molte ripetizioni di opere che trattano di più casate. Inoltre, a una stima sommaria, appare meno ricca del volume dello Spreti Queste considerazioni hanno indotto a preferire, per le brevi riflessioni che seguono, il lavoro dello Spreti a quello del Gheno.