Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Araldica. Secolo XIX
anno
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1997
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pagina
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376
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Andrea Moroni
della nobiltà italiana edito a Pisa e a Bari dal 1879, L'Araldo. Almanacco nobiliare del napoletano dal 1877, Il Blasone edito a Napoli dal 1889, L'archivio araldico siciliano dal 1901, L'archivio storico gentilizio del napoletano dal 1884, il Bollettino araldico, storico, genealogico del Veneto dal 1901, il Bollettino araldico, storico, genealogico edito a Firenze dal 1911, il Bullettino ufficiale della Consulta Araldica edito a Roma dal 1891, il Calendario d'oro edito a Roma dal 1889, il Calendario Reale edito a Torino dal 1862, il Giornale araldico, storico, genealogico: pubblicazione ufficiale dell'Istituto araldico armerista italiano edito a Roma dal 1912, il Giornale storico araldico del Napoletano edito dal 1892, Il Patriziato edito a Roma dal 1900, Il Patriziato cattolico edito a Roma dal 1898 e, infine, il Giornale araldico-genealogico diplomatico, edito a Pisa e a Bari dal 1873, forse la testata più autorevole tra quelle ricordate.
In totale, tra il 1870 e il 1915, furono scritti 2.469 saggi su temi araldici e genealogici, una cifra neanche paragonabile a quanto pubblicato non solo nei secoli precedenti, ma anche nei primi settanta anni dell'800. Di fronte a questi dati viene da chiedersi come mai, alla fine del XIX secolo, si sia verificato un simile improvviso successo di questo genere di pubblicazioni, che non sembra potersi imputare solo alla maggiore diffusione della stampa e dei periodici; come mai, proprio negli anni in cui l'Italia andava lentamente incamminandosi verso dimensioni più moderne, si assistette a una proliferazione di studi che, attraverso la ricostruzione del passato nobiliare di tante famiglie, esaltavano le virtù dell'aristocrazia.
L'analisi di questo fenomeno potrebbe contribuire a definire i contorni del problema della nobiltà italiana nell'800. Non si intende sostenere che attraverso questi scritti sia possibile ottenere indicazioni circa l'effettivo peso del ceto aristocratico nella vita sociale e politica del tempo, tuttavia queste pubblicazioni possono contribuire a illuminare il modo in cui la nobiltà veniva pensata, i motivi che venivano addotti per giustificare la sua esistenza e i compiti che per essa venivano delineati alla fine dell'800. Le brevi note che seguono non intendono esaurire questi temi, ma solo limitarsi ad analizzare le argomentazioni più ricorrenti che emergono dallo spoglio di alcune testate araldico-genealogiche e dalla lettura di alcuni pamphlet editi intorno agli anni Novanta del XIX secolo, ossia nel momento di massima fioritura di questo genere di pubblicazioni.
2. Se si esclude il Calendario Reale, una sorta di pubblicazione ufficiale nella quale erano elencati i personaggi che ricoprivano le più alte cariche nello Stato, ivi compresi i cavalieri appartenenti al prestigioso Ordine dell'Annunziata e i membri che componevano la Casa Reale ,3) tutte le
J) H Calendario Reale era una pubblicazione annuale che si apriva con una parte dedicata alla casa Savoia (date memorande, serie cronologica dei sovrani dal 1003 al