Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Araldica. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <389>
immagine non disponibile

Pubblicazioni araldiche di fine Ottocento 389
nei rapporti sociali, è tale utopia che non solo eccita la compassione e il disprezzo, rna che noi vediamo tuttodì contraddetta e condannata dai fatti, e da quegli stessi che sonoramente e di tutta forza la strombazzano e la propugnano .3S) L'ineguaglianza nei rapporti sociali era uno dei temi che venivano maggiormente ribaditi, sia pure in toni e forme diverse, da tutti questi scrittori, né poteva essere diversamente volendo riconoscere dignità di esistenza ad un ceto particolare, separato e distinto dal resto della so­cietà. In questi scritti si prendevano però anche le distanze da ogni attri­buzione di privilegi alla nobiltà, un fatto ritenuto ormai incompatibil[e] con quel benessere di che oggi ogni classe fruisce,3 aprendo così la più ardua questione, ossia quale dovesse essere il ruolo della nobiltà, fermo restando che essa rappresentava comunque la prova vivente dell'inegua­glianza tra gli uomini.
Anche uno studioso come Leone Carpi, che certo non può essere assimilato agli scrittori di cose araldiche e genealogiche, affermava che il credere che sia possibile e sovratutto utile il togliere in Europa non le pergamene, che sarebbe agevole cosa, ma dalla mente dei popoli l'ascen­dente che su di essi esercitano i titoli nobiliari e cavallereschi, lo nego re­cisamente .37) In Carpi la difesa della nobiltà non assumeva però i toni apologetici dei genealogisti, ma rientrava in una concezione più utilitaristi­ca: giacché gli uomini, per vanità o per debolezza, ambiscono a conseguire quei ninnoli che sono i titoli, allora la società deve approfittare di tale tendenza per premiare chi si distingue per virtù, per operosità, per scien­za.38) Carpi però non si limitava all'idea di indurre a comportamenti so­cialmente utili facendo leva sulla vanità umana; a suo avviso la nobiltà avrebbe potuto svolgere un essenziale ruolo attivo, potendo rappresentare un baluardo contro il delirio vorticoso del progresso che tormenta e re­dime (Dio lo voglia) la società moderna; nell'intemperante svolgersi dei principi di libertà politica ed economica senza discernimento e senza misu­ra, vengon meno i vincoli religiosi e di famiglia; si troncano i rapporti so­ciali che altra volta legavano classe a classe; si spegne ogni sentimento di rispetto di uomo a uomo, che non si traduca in moneta; si demolisce ogni riputazione sorta dal comune per bassa gelosia e per certa smania livella­trice nemica alla virtù, all'ingegno ed al sapere; si personifica l'egoismo, a cui s'immolano tante vittime, mentre sarebbe provvido consiglio quelli di svolgere e fecondare gli elementi di coesione, di ordine e di vicendevole
35) Baffoni di quitta pubblicazione cit, in Giornale Araldico-Genealogico cit, voi. I (1873-1874), tomo I, cit
* Ibidem.
3?) L, CARPI, Italia inventi. Aristocrazia dì nascita e del denaro - Borghesia - Clero -Burocrazia, Milano, VaJkrdi, 1878, p. 52.
M) Cft. im pp. 53-54.