Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Araldica. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <395>
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Pubblicazioni araldiche di fine Ottocento 395
vare ad un pubblico che dovette essere se non vasto comunque nume­roso, come testimonia il proliferare di testate di questa natura in questi anni. Una ricerca più accurata, che indagasse la tiratura di questi periodici e il pubblico che li leggeva potrebbe illuminare meglio questi aspetti, ma in questa sede il successo pluridecennale di queste riviste appare già ele­mento sufficiente per riflettere su questo fenomeno.
5. Accanto a riviste come il Giornale Araldico-Genealogico-Diplomatico o XA.nnuario della nobiltà italiana, che, al di là degli scopi più o meno di­scutibili, si erano dati una linea editoriale di rigore scientifico, si diffusero anche pubblicazioni il cui fine era soprattutto commerciale e i cui pro­motori dovevano essersi accorti come il mondo dell'araldica e dei titoli si prestasse a ricavare guadagni alle spalle di nobili più o meno antichi, ma comunque disposti ad acquistare quelle riviste disposte a solleticare la loro vanità. Un esempio in tal senso è il Calendario d'Oro, una rivista nata nel 1889 con lo scopo di raccogliere e segnalare tutte le ricorrenze riguardanti le varie famiglie nobili italiane, quali gli onomastici, i compleanni, gli anni­versari ecc. Nei primi cinque anni di vita il Calendario d'Oro si mantenne entro questi propositi iniziali. Molte erano le somiglianze col già ricordato Calendario Reale, entrambe riportavano elenchi delle case sovrane d'Europa, dei membri del corpo diplomatico, degli ordini cavallereschi ecc., distinguendosi il Calendario d'Oro per la sezione dedicata alle ricor­renze della nobiltà. Era questa una sezione organizzata sia per famiglie che cronologicamente in modo che, per ciascun giorno dell'anno, ogni lettore potesse sapere chi festeggiava il proprio genetliaco o per quale illustre coppia cadeva l'anniversario di matrimonio. La fonte di queste informa­zioni erano le famiglie stesse che, compilando e inviando alla redazione una apposita cartolina prestampata e allegata al giornale, potevano vedere inseriti i propri anniversari nell'elenco del Calendario. Un'idea che si se­gnalava se non sul lato culturale, certo su quello commerciale, un aspetto coltivato anche da un'altra sezione che il Calendario, distinguendosi da altri periodici, proponeva, ossia l'Indicatore commerciale, circa cento pagine color rosa di annunci pubblicitari organizzati in ordine alfabetico di attività e preceduti da alcune notizie utili, quali le tariffe postali e telegrafiche,
hanno diritto, ovvero che sono venute a galla da pochissimi anni, le quali poi sdegna­no di riconoscere la nobiltà delle antiche e cavalleresche che per lungo spazio dì tem­po, o per disastrose vicende, sono prive di documenti antichi (p. 5). Il riflesso lette­rario di questa oscillazione tra l'esigenza di svalutare il privilegio della nascita e tentazione di usurparla è stato ben illustrato da Francesco Orlando che ha visto nelle immagini letterarie degli oggetti la manifestazione di un'analoga oscillazione tra l'esigenza moderna della funzionalità e il continuo ritomo del rimosso, degli oggetti non funzionali, che appaiono nel romanzo ottocentesco sotto forma di lunghi e mi­nuziosi elenchi (cfr. F. ORLANDO, Gli oggetti desueti nelle immagni dilla letteratura. Ro­vine, reliquie, rarità, robaccia, luoghi inabitati e tesori nascosti, Torino, Einaudi, 1993).