Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Reggio Emilia. Secolo XIX
anno
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1997
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Alberto Ferraboschi
sociabilità risalente all'età napoleonica4) ed infine la presenza di un tessuto socio-economico essenzialmente rurale e privo di rilevanti iniziative industriali,5) rendono il contesto reggiano un caso particolarmente significativo per cogliere i meccanismi insiti nel processo di formazione del ceto dirigente emerso dalle ceneri della restaurazione.
Nel leggere in questa chiave le vicende della Reggio postunitaria, l'unificazione rappresenta lo snodo decisivo per analizzare l'ascesa di un nuovo universo sociale che, nonostante il carattere composito e l'intrinseca eterogeneità, si presenta sotto le sembianze di una élite unita nella difesa degli esiti della rivoluzione nazionale e fortemente coesa sotto il profilo sociale ed economico.) In particolare, si vuole evidenziare come tale unità non rappresenti un dato originario ed implicito, essendo il frutto di un complesso processo di agglutinazione in cui, accanto al sistema formale di reclutamento della rappresentanza introdotto dalla nuova legge elettorale arnrninistrativa,7) si affiancano norme che, pur non essendo recepite nell'ordinamento giuridico, si rivelano altrettanto determinanti per enucleare
-. Anche nella, storiografia italiana le ricerche sulla sociabilité inaugurate ormai una ventina di anni fa da Maurice Agulhon, hanno conosciuto un rapido sviluppo; sulla peculiarità del principio associativo, proprio della cultura politica della comunità reggiana, cfr. U. BELLOCCHI, Interrelazione fra mutualismo e cooperatone in Italia, La costituitone della camera del lavoro a Reggio Emilia, in M.T. MAIUUARI (a cura di), Storiografia francese ed italiana a confronto sul fenomeno associativo durante XVIII e XIX secolo, Torino, Einaudi, pp. 211 -222; R. TURCHI, Dalle Accademie ai circoli patriottici, in AA.W., Reggio e i Territori Estensi dall'Antico Regime all'Età Napoleonica, Parma, Pratiche Editrice, 1979, pp. 479-503; per l'importanza della tradizione associativa nella formazione del modello reggiano cfr. G. SAPELLI, A. GANOVi, S. B ERTIMI, A. SEZZI, Terra di imprese. Lo sviluppo industriale di Reggio Emilia dal dopoguerra a oggi, Parma, Nuova Pratiche Editrice, pp. 7-36.
5) Sulla struttura socio-economica di Reggio all'indomani dell'Unità cfr. U. BELLOCCHI, B. FAVA, F. MOLEIERNI, Un secolo di economia reggiana, Reggio Emilia, Tipolitografia Emiliana, 1962; S. MÀRGINI, Cenni sull'agricoltura, industria e commercio della provincia di Reggio Emilia, Reggio Emilia, Torregiani e Compagno, 1882; B. FAVA, L'economia reggiana nel primo decennio dell'Unità, in Municipio di Reggio nell'Emilia. Reggio dopo l'Unità, Reggio Emilia, Tecnostampa, 1966; G. L, BASINI, L'industrialisgaqione di una provincia contadina. Reggio Emilia 1861-1940, Roma-Bari, Laterza, 1995; M. BIANCHINI, Imprese e imprenditori a Reggio Emilia 1861-1940, Roma-Bari, Laterza, 1995; da segnalare inoltre la preziosa indagine prefettizia dì Giacinto Scelsi pubblicata all'indomani dell'Unità e riproposta per i tipi di Analisi-Trend di Bologna dalla Cassa di Risparmio di Reggio Emilia nel 1985 cfr. G. SCELSI, Statistica generale della Provincia di Reggio nell'Emilia, Milano, 1870.
6) Spunti interpretativi, in questa direzione in P. VILLANI, Gruppi sociali e classi dirigenti all'indomani dell'Unità, in Storia d'Italia, Annali I, Dal Feudalesimo al capitalismo, Torino, Einaudi, 1978, pp. 881-978; per un approccio al problema in chiave politologica cfr. P. FARNETI, Sistema politico e società civile, saggi di teorìa e ricerca polìtica, Torino, Giappichelli, 1971.
Sul complesso quadro di genesi della riforma dell'elettorato amministrativo si rinvia al recente lavoro di R ROMANELLI, Centralismo ed autonomie, in R. ROMANELLI (a cura di), Storia dello stalo italiano, Roma, Donzelli Editore, 1995, pp. 125-142.