Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Reggio Emilia. Secolo XIX
anno
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1997
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437
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L'elite amministrativa a Reggio Emilia 1859-1889 437
l'emergente élite arnrninistrativa-8) Attraverso questi meccanismi compositi di selezione della classe dirigente, le borghesie postunitarie, espressione del magma dei diversi interessi sociali, si cristallizzarono in un solido blocco di potere destinato a monopolizzare la vita amministrativa reggiana nei primi decenni postunitari. Conseguentemente, dietro il tramonto del governo degli ottimati della fine degli anni ottanta si possono riconoscere le ragioni di una trasformazione di portata epocale in cui la metamorfosi delle regole del gioco nate dalle guerre risorgimentali apriva la strada ad una revisione delle strategie di legittimazione della classe dirigente dell'ultimo scorcio del secolo scorso.?)
1. Ltf legittimazione risorgimentale
Con l'arrivo nel giugno del 1859 del governatore Luigi Carlo Farini e la designazione di Giuseppe Campi ad intendente generale di Reggio, gli uomini che avevano gestito la fase di transizione seguita alla fuga del duca Francesco V si prepararono ad insediarsi stabilmente alla guida della amministrazione cittadina.10) Già nel settembre dello stesso anno reiezione di quaranta consiglieri comunali e del sindaco Luigi Ancini diede vita ad un primo embrione di rappresentanza municipale, destinato tuttavia a breve vita: la vittoria dei moderati alle elezioni amministrative dell'I 1 novembre
*) L'impostazione metodologica recepisce le suggestioni del filone della Verfassung Ge-schicbte volta ad una comprensione delle norme che regolano la società nelle sue relazioni' politiche a prescindere da un rapporto diretto con il sistema delle codificazioni; sulla storia costituzionale sono fondamentali i volumi pubblicati a cura di P. Schiera, cfr. O. BRUNNER, Per una nuova storia costituzionale e sociale, Milano, 1970; O. IIlNIZE, Stato e Società, Bologna, 1980. Per un approccio istituzionale al problema della formazione della classe politica cfr. G. GUARINO, La classe politica come istituzione, in Nuove dimensioni nei diritti di libertà, Padova, 1990, pp. 357-370.
9) Sulla crisi del trasformismo e la risposta del giacobinismo Crispino cfr. P. CAMMARANO, Il progresso moderato. Un'opposizione liberale nella svolta dell'Italia Crispino (1887-1892), Bologna, Il Mulino, 1990; per una ricostruzione della crisi di fine secolo a Reggio Emilia cfr. S. OBESI, Ultimo '800 a Reggio Emilia, Reggio Emilia, AGE, 1971.
i<9 All'indomani della nomina del Campi, si sciolse il comitato governativo provvisorio e venne costituita la Commissione comunale composta dal podestà Pietro Manodori e da altri otto membri (Gioacchino Paglia, Luigi Ancini, Orlando Gualerzi, Giovanni Dall'Ara, Domenico Sidoli, Domenico Nobili, Amadio Levi e Giovanni Fiastri). Sulle vicende reggiane del periodo cfr. U. DALLATO, // 1859 in due Ducati dell'Emilia, Reggio Emilia, 1911; per un inquadramento delle vicende poli tico-am ministrati ve cittadine dei primi decenni postunitari cfr. O. ROMBALDI, Reggio nella Nuova Italia, in M. FESTANTI - G. GHERPELLI (a cura di). Storta illustrata di Reggio Emilia, Repubblica di San Marino, Aicp, 1987, voi. II, pp. 369-384; F. BOIARDI -R. CAVANDOLI Questioni e vicende della politica a Reggio dopo l'Unità, in Municipio di Reggio nell'Emilia, Reggio dopo l'Unità, Reggio Emilia, Tecnostampa, 1966.