Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Reggio Emilia. Secolo XIX
anno
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1997
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Alberto Ferraboschi
1860,11) le prime a svolgersi con la legge Comunale e Provinciale sarda del 23 ottobre dell'anno precedente, portarono definitivamente alla ribalta un ceto dirigente che risultava filtrato in primis dai rigidi requisiti di carattere censitario previsti dalla nuova legge elettorale. In effetti, l'accesso patrimoniale al suffragio amministrativo era la diretta espressione di una concezione organica della rappresentanza che, mutuata dall'esperienza inglese, aveva l'ambizione di riprodurre a livello istituzionale la natura gerarchica dell'ordine sociale.12)
Se evidentemente l'appartenere alla ristretta schiera dei maggiori contribuenti garantiva buone chances di affermazione pubblica, un passato patriottico e ricco di benemerenze risorgimentali completava l'ideale curriculum dell'aspirante consigliere comunale. Al di là del requisito della capacità giuridica previsto dalla legge, nel rinnovato contesto politico-istituzionale la legittimazione a partecipare alla gestione della cosa pubblica non poteva prescindere dalla condivisione dell'esperienza risorgimentale:
L'amministrazione della cosa pubblica per quanto possa avere aspetti lusinghieri è un onere e i prescelti devono potere e volere adempiere al grave mandato. [...] I principi che debbono esserci guida si ricapitolano in poche ma solenni parole. Onoratezza - capacità - patriottismo - coscienza - Possibilità d'adempiere il carico assunto.1
A dispetto della rapidità con la quale nel biennio '59-'60 si dispiegarono gli avvenimenti dal punto di vista poHtico-militare, l'affermazione del gruppo dirigente moderato reggiano trovava pertanto la sua ragione in un processo di lunga durata maturato negli anni della restaurazione austro-estense.14)
ll) Gaietta di Reggio, 13 novembre 1860.
9 In base all'ordinamento comunale e provinciale del 1859, ripreso in larga parte dalla legge del 1865, potevano accedere al voto amministrativo i maggiorenni che pagavano nel comune una contribuzione diretta proporzionale al numero degli abitanti, secondo una scala che andava dalle 5 Gre annue nei comuni inferiori a 3.000 abitanti alle 25 in quelli superiori ai 60.000. H dibattito intomo alla vexata quaestio della struttura amministrativa postunitaria ha dato vita ad un'ampia riflessione storiografica di cui non è possibile in questa sede dare conto; si rinvia pertanto al volume curato da S. CASSESE, Uamministraìone centrale, Torino, Utct, 1984 per i necessari riferimenti bibliografici. Sulla concezione della rappresentanza politica ed amministrativa della cultura liberale cfr. R. ROMANELLI, Alla ricerca di un corpo elettorale. La riforma elettorale del 1882 e il problema dell'allargamento del suffragio, in ID., 11 comando impossibile, Bologna, H Mulino, 1988, pp. 151-206.
j3> ha Gazzetta di Reggio, 8 novembre 1860.
14) Per una rilettura dell'operato degli ultimi duca d'Este cfr. AA.VV., Francesco IV e Francesco V duchi di Modena, Modena, Tipo-litografia Dini, 1993; per una analisi delle condizioni socio economiche cfr. F, MANZOTO, Alcuni aspetti della politica economico-sociale di Francesco TV d'Este a Reggio, in Rassegna storica del Risorgimento, aprile-settembre 1957, pp. 439-444.