Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Reggio Emilia. Secolo XIX
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1997
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L'elite amministrativa a Reggio Emilia 1859-1889 451
e delle pratiche agronomiche sette-ottocentesche del territorio reggiano; infatti, a partire dal secolo dei lumi, la locale tradizione di studi agronomici era riuscita a coniugare il pensiero razionalista-scientifico dei Muratori, Vallisneri e Spallanzani, con una notevole razionalizzazione dei sistemi di coltivazione agricoli,7 giungendo a tradurre tale patrimonio scientifico nella costituzione della Società di Agricoltura.77) Fondata nel 1806, l'associazione oltre a dare impulso alle scienze agrarie e promuovere attività agricole, divenne rapidamente un importante punto di riferimento per il ceto dirigente emerso nell'età napoleonica grazie alla partecipazione di importanti esponenti del nascente funzionariato quali Ludovico Bolognini, Carlo Ferrarmi, Filippo Re e Claudio Fossa.78)
Con la realizzazione del progetto di rivoluzione nazionale guidata dalla monarchia sabauda, l'ascesa sociale e politica dell'////* fondiaria reggiana si riflesse nello slancio che attraversarono le forme di rappresentanza degli interessi agrari. Accanto al prestigioso sodalizio fondato nel 1806, sopravvissuto a stento e sotto tutela ducale durante la restaurazione, nel gennaio del 1861 venne infatti istituito un comizio agrario che,79) incrinando la sostanziale compattezza del mondo della possidenza agraria, apri un pericoloso dualismo all'interno della stessa élite fondiaria. Se infatti la Società Agraria si configurava come la roccaforte dell'anima più tradizionalista e conservatrice dei proprietari, refrattaria ad una politicizzazione dell'associazione ed ancorata alla pratica della pura conversazione scientifica , il comizio agrario esprimeva più da vicino la nuova generazione liberale che riconosceva nell'associazionismo lo strumento privilegiato per interloquire con il potere civico.80) Solamente nel 1876, dopo alterne vicende, l'universo
76) Cfr. C. BARIGAZZI, L'agricoltura reggiana del settecento, Reggio Emilia, Panozzo e Pantanelli, 1981.
TQ Sulla Società Agraria della città del Tricolore cfr. E. SANI, Cenni storici sulla Società Agraria di Reggio Emilia dalla sua fondazione ad oggi, Reggio Emilia, AGE, 1959; M.L. ROSSI, NoMiwantés agraires en piai ne émi Henne de l[Ancien Regime au travers de l'enquSte realisée par la so eie té d'agri cui ture de Reggio Emilia en 1808, in R. PINZI (a cura di), Fra studio, politica ed economia: la società agraria dalle origini all'età gio lituana, Bologna, Comune di Bologna, 1992, pp. 157-180.
78) Catalogo degl'individui che compongono le tre Accademie in Reggio (ASRE, Archivio Prefettura, titolo XIU, Rub. m, filza 1).
759 Reggio fu una delle prime città italiane a rispondere all'iniziativa e in data 28 gennaio 1861 venne costituito il Comizio Agrario Reggiano, aggregatosi alla Associazione Agraria Italiana con sede a Torino (E. SANI, Cenni storici sulla Società Agraria di Reggio Emilia cit, p. 27); sull'origine dei Comizi Agrari cfr. P. CGKH, Fortuna e decadenza dei comici agrari, in Quaderni storici, 1977, n. 36, pp. 738-758.
3; Dopo la istituzione del nostro Comizio Agrario composto di elementi giovani e rigogliosi, attivi, battaglieri, e progressisti e presieduto da un nostro benemerito cittadino, ricco di sapere e di esperienza, senza essere profeta né figlio di profeta, si poteva prevedere che la nostra Società d'Agricoltura composta, per la maggior parte, di vecchi e di conservatori sarebbe rimasta galvanizzata e quasi annichilita, come di fatto è avvenuto (Italia Centrale, 29 febbraio 1872).