Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XIX
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1997
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467
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Crispi e le elezioni amministrative del 1889 467
Consiglio provinciale: 25 proprietari, 13 avvocati, 2 medici.
15) CAMPOBASSO:
Consiglio provinciale-Consigli comunali: Gran maggioranza progressisti [e] moderati.
Comuni 133 (4). Consiglieri 2.235 (100).
Consiglio provinciale'. 9 proprietari, 1 impiegato statale, 22 avvocati, 3 medici, 3 professori, 2 ingegneri.
16) CASERTA:
Consiglio provinciale - Consigli comunali: Non hanno carattere e partito politico. Comuni 186 (17). Consiglieri 3.330 (510).
Consiglio provinciale: 30 proprietari, 2 impiegati statali, 20 avvocati, 7 medici, 1 ingegnere.
17) CATANIA:
Consiglio provinciale: Maggioranza moderata.
Consigli comunali: 12 progressisti, 14 moderati, 5 radicali, 17 conservatori, 2 clericali [=50].
Commi effettivi 63 (17). Consiglieri 1.395 (560).
Consiglio provinciale. 31 proprietari, 12 avvocati, 3 medici, 2 professori, 2 ingegneri.
Rapporto prefettizio: H prefetto Vincenzo Colmayer il 31 gennaio 1890 ricostruisce in modo analitico la vicenda elettorale nelle aspettative, nei risultati e negli effetti* Varii fatti hanno interessato nel decorso semestre la pubblica opinione e primo tra essi va annoverato quello dell'attuazione della nuova legge comunale e provinciale. Lo spirito eminentemente liberale di questa legge temevasi avesse perturbamento nelle locali Amministrazioni municipali; ma con grande soddisfazione si è dovuto constatare che gli elettori, benché quasi quadruplicati nel numero, non potevano in miglior modo esercitare questo principale loro diritto nella vita civile. Il concorso alle urne fu discreto, gli elettori furono disciplinati; e grazie alla garanzia della Presidenza dei seggi affidata ai magistrati gli elettori sono la rappresentanza vera e coscienziosa del paese. In tutti i comuni della Provincia la maggioranza dei consigli è assolutamente monarchica e dell'ordine, come eminentemente monarchica e dell'ordine è la quasi totalità della popolazione.
Nei soli comuni di Catania e di Biancavilla il partito repubblicano socialista ha avuto una rappresentanza un po' larga che non risponde al desiderio del corpo elettorale. Però se si ponje] mente alle cause di tali risultati, si vedrà che essi devono ascriversi più a circostanze speciali e transitorie che a traviamento politico degli elettori.
Dopo aver fornito delucidazioni sulle vicende di Biancavilla, osserva che nella città capoluogo il partito monarchico liberale era in disorganizzazione. Gl'interessi e le ambizioni personali tacevano dimenticare il pubblico bene. Diviso in più gruppi scese in lotta a base di personalità e pettegolezzi, trovandosi di fronte il partito radicale, che, combattendo come un sol uomo, non poteva rimanere succumbente. Va però notato che il partito radicale non potendo scendere in lotta con nomi proprii ebbe la scaltrezza di scegliere individui fra tutti i partiti, difatti dei 60