Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XIX
anno
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1997
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pagina
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469
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Crispi e le elezioni amministrative del 1889
Consiglio provinciale: 1 commerciante, 8 proprietari, 1 pensionato, 22 avvocati, 2 medici, 6 ingegneri.
23) CUNEO:
Consiglio provinciale: Tutti progressisti [e] moderati.
Consigli comunali: Meno dieci o dodici consigli nei quali la maggioranza è conservatrice, negli altri prevalse l'elemento progressista [e] moderato.
Comuni 263 (8). Consiglieri 4.310 (240).
Consiglio provinciale. 7 proprietari, 1 pensionato, 5 impiegati statali, 38 avvocati, 2 medici, 2 farmacisti, 2 professori, 1 ingegnere, 2 agronomi.
Rapporto prefettizio: Il prefetto Alessandro Amour il 10 febbraio 1890 si dilunga dapprima sul rilievo della nuova legge e sui suoi precedenti nella normativa piemontese e unitaria, osservando: è la prima legge comunale, la quale sia frutto dell'opera dei due rami del potere legislativo, mentre delle precedenti (senza parlare di quella del 1848 emanata direttamente dal potere sovrano) quella del 23 ottobre 1859 era stata promulgata in forza dei pieni poteri concessi al governo del Re per le circostanze politiche straordinarie in cui trovavasi il Paese, e l'altra del 20 marzo 1865 era stata del pari approvata in modo eccezionale. Ora giova sperare che le maggiori libertà accordate ai municipi sotto la vigilanza dell'autorità governativa e con una tutela sugli enti morali seria ed efficace varranno a migliorare le condizioni di quei comuni che in passato non trovavano freno alle spese facoltative, incamminandosi a certa rovina; ma intanto è cosa grata poter constatare che anche sotto l'impero della legge comunale precedente le amministrazioni municipali di questa Provincia si mostravano in generale piuttosto parche nelle spese e che quelle che furono costrette a fare debiti e ad aggravare in modo eccezionale le condizioni dei contribuenti con l'eccedenza della media triennale della sovrimposta locale, lo fecero per urgenti necessità pubbliche e per migliorare le condizioni della viabilità. Esamina poi l'esito elettorale: dovunque si ebbe a rilevare l'ordine e la tranquillità, sebbene in molti comuni fervessero i partiti locali, partiti che [...] traono la loro origine da semplici ambizioni e gare personali anziché da mire politiche, ed il risultato delle elezioni addimostrò chiaramente che le mie previsioni [...] non erano prive di fondamento poiché non venne cambiato sostanzialmente la fisionomia delle amministrazioni, né modificati di molto i concetti direttivi delle rappresentanze comunali. Conseguenza di ciò fu che pochi sono i clericali e pochissimi i radicali che entrarono a far parte delle nuove amministrazioni comunali, il che esclude appunto la lotta politica. Altrettanto dicasi dei sindaci di cui pochissimi non vennero rieletti.35)
24) FERRARA:
Consiglio provinciale: 29 progressisti [e] moderati, 8 radicali [e]socialisti, 3 conservatori [e] clericali.
Consigli comunali: Grande maggioranza progressisti [e] moderati. Comuni 16 (7). Consiglieri 415 (240).
J5) Ivi, b. 8, fase 23, Cuneo, s. fase. 5.