Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <485>
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Crispi t le elezioni amministrative del 1889 485
blee degli enti locali, afferma, con un tono apertamente critico verso le tesi sostenute dai conservatori:
che i consigli comunali e provinciali dovrebbero soltanto amministrare nessuno lo contrasta; che in essi non si facesse politica tutti vorremmo; ma può in buona fede ritenersi che la politica non debba, al fatto, penetrare nei consigli comunali e provinciali? Permettetemi di dire che è questo un desiderio il quale urta e contrasta col fatto medesimo della vita pubblica. Quando i consigli comunali hanno nelle loro mani la confezione delle liste politiche, quando essi partecipano in vario modo alle politiche funzioni, può dirsi realmente che la politica sia una cosa estranea ai consigli locali, e che essi possano essere considerati come semplici corpi ammini­strativi? E coloro i quali vollero che anche nei consigli locali fosse ammessa la rappresentanza della minoranza, quale scopo ebbero se non appunto quello di far partecipare ai consigli tutte le opinioni, nessuna esclusa, anche quelle della minoran­za appunto?
Facciamo voti piuttosto che i nuovi consigli comunali e provinciali amministrino bene il comune e la provincia, ma non emettiamo teorie, le quali non hanno applicazione pratica, tale quale noi vorremmo.35)
H 28 novembre 1895, ancora nel corso di una vivace discussione nell'aula di Montecitorio, dopo aver esposto i criteri adottati per gli sciogli­menti dei consessi ammimstrativi e aver vantato una condotta di una regolarità tale da insuperbire , fornisce i dati relativi agli anni del suo primo ministero ( nel 1887 87, nel 1888 82, nel 1889 64) e del secondo (nel 1894 82, nel 1895 75). Ben più consistente non manca dì far osserva­re il presidente del Consiglio è stato il numero sotto i governi dei suoi antagonisti di Rudinì e Giolitti (nel 1891 97, nel 1892 115 e nel 1893 137).36>
Crispi, pur essendo in possesso anche dei dati relativi agli scioglimenti decisi nel 1890, il primo anno di applicazione integrale delle nuove disposi­zioni normative, astutamente tace su di essi.37) Furono in tutto 80, di cui 23 nel periodo 1 gennaio -18 maggio, riguardanti questi ultimi 6 comuni con sindaco elettivo (Caltagirone, Palmi, Biancavilla, S. Bartolomeo in Galdo, Castellammare di Stabia ed Orvieto). I provvedimenti nella massima parte dei casi furono provocati da disordini amministrativi o da dimissioni dei consiglieri In tre centri della provincia di Reggio Calabria (oltre Palmi, Molocchio e Jatrinoli), dando fondamento alla denunzia fatta dal prefetto Giacomelli, ricordata in precedenza, furono annullate le elezioni generali del novembre 1889. Manca completamente in tutti i casi la motivazione politica, sulla quale (una dimostrazione prò Oberdan), invece, è basata la decisione
35J Discorsi parlamentari cit, pp. 391-392.
30 Ivi, p. 855.
37) A.C.S., Carte Crispi, Deputatone di storia patria di Palermo, se. 98, fase. 591.