Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <531>
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K. Cianciarti al figlio Luigi 531
nelle lettere di Michele di Cavour al figlio Camillo/') ma con una partecipa­zione affettiva forse più intensa. In particolare, riguardo ai principi morali impartiti a Luigi, Vincenzo tradisce quella mentalità pacata e scettica propria degli uomini del suo ceto sociale, come nella lettera dell'8 agosto 1828, per­vasa di pessimismo cattolico:
Circa alla felicità poi della tua vita questa, come ti ho detto, dipende in grandissima parte da te; modera sempre le tue passioni, e i tuoi desideri e non sarai felice in questa tetra, perché felicità in questa terra non vi è, ma lo sarai per quanto è possibile, vale a dire sarai meno infelice.7)
E ancora due anni dopo, nella lettera del 10 agosto 1830:
Bisogna confessare che il tuo carattere è divenuto quasi peggiore del mio, tu sei ancora tanto giovane, che puoi con facilità migliorarlo e ti assicuro che vale la pena di fado, giacché ti troverai in mille circostanze nelle quali ti farà veramente dispiacere l'avere un cattivo carattere, io credo che per migliorarlo non avresti che ad ingrandido .8)
Questa mentalità di Vincenzo, nella quale si scorge anche un'amarezza esistenziale di fondo, era confermata dai timori di tutto ciò che potesse mutare l'assetto politico e sociale costituito. Così nella stessa lettera ora ri­cordata le notizie della rivoluzione in Francia, che sembrava scuotere dalle fondamenta la vita sociale di quella nazione, apparivano a Vincenzo tristi da fare tremare un Padre di numerosa famiglia.9)
DÌ fronte, però, alla crisi psicologica di Luigi a causa di un amore non corrisposto, che raggiunse il momento più intenso a Livorno nell'estate del 1834, e che portò il giovane ventiquattrenne ad accarezzare addirittura l'ipotesi del suicidio (secondo un cliché romantico o tardoromantico soltanto in apparenza in contrasto con la freddezza e la lucidità amministeativa che caratterizzeranno gli anni della maturità di Luigi), Vincenzo sembrava rima­nere fortemente colpito dalla disavventura sentimentale del figlio, mostrando indirettamente anche lui qualche cedimento psicologico. Se ancora nelle lettere del 4 e del 12 agosto 1834 egli riusciva a controllare il proprio animo e a tentare di scuotere il figlio da quella morbosità psicologica che l'op­primeva:
Q ROSARIO ROMEO, Cavour e il suo tempo (1810-1842), Bari, Laterza, 19712, passim. Il conte di Cavour, nato il 10 agosto 1810, era più giovane di Luigi soltanto di un giorno.
"fl Vincenzo Pian ci a ni al figlio Luigi eit, voi. 1, p. 42.
) Ivi, p. 54.
9) ìbidem.