Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno
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1997
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Carlo M. Fiorentino
ranno mai. Queste apprensioni erano favorite sia dalla malattia che Luigi aveva contratto agli inizi degli anni Quaranta, probabilmente una forma cronica di sifilide che si manifestava con continui sfoghi erpetici anche sul viso e che costringerà il giovane per diversi anni a una lunga odissea tra medici rinomati e luoghi di cura, sia dall'intensa attività di lavoro a cui Luigi si sottoponeva tra l'ufficio di ispettore delle dogane e la direzione del lanificio di famiglia in Spoleto. Scriveva Vincenzo al figlio il 29 marzo 1842:
Non solo conosco che il lavorare non ti dispiace, ma anzi sei un travagliatore come pochi, ma il troppo travagliare non è giovevole alla tua salute e temo quindi che questo soprapeso ti possa pregiudicare.17)
E ancora il 12 ottobre 1844:
Sento che tu sei urtato di nervi, e che sei occupatissimo, e la troppa applicazione è per te nocevole, tu lo sai, e pure prendi delle altre incombenze, che sempre ti hanno agitato, e messo in moto i nervi anche in tempi che erano questi meno urtati; ciò che è fatto è fatto, ma ti prego non faticarti soverchiamente, e specialmente in cosa che tanto ti dà urto .18)
Nello stesso tempo Vincenzo partecipava agli entusiasmi del figlio per l'impegno da questi profuso nell'attività amministrativa. Così il 3 aprile 1845 gli scriveva da Roma:
Questa sera porterò a Monsig. Tesoriere il tuo rapporto che son certo che leggerà, giacché come ti ho scritto ama assaissimo di leggere.:;19)
anche se una forte vena di scetticismo scorreva nell'animo di Vincenzo riguardo la possibilità di riforma della obsoleta burocrazia pontificia:
Veramente scriveva al figlio il 16 luglio 1838 questa è la città eterna, ed eterni sono gli affari che qui si devono combinare, se anche gli ommini che l'abitano fossero etemi ciò non sarebbe un male, ma questi disgraziatamente muoiono come gli altri senza che vi sia alcun aumento dì vita.20)
Le lettere di Vincenzo a Luigi che vanno dalla elezione di Pio IX alla caduta della Repubblica Romana (che formano il terzo volume del carteg-
i7) Ivi, voi I, p. 392. m Ivi, voi H, p. 901. W> Ivi, p. 1008. 20) lvi vói I, p. 190.