Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1997>   pagina <535>
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V. Pianciani al figlio Luigi 535
gio) sono senza dubbio tra le più interessanti non tanto perché aggiungono ulteriori particolari a quanto già si conosceva di quei fatti, quanto perché delineano con vivacità il clima del tempo e lo stesso atteggiamento dei protagonisti del carteggio di fronte a quegli eventi che investiranno diretta­mente i loro stessi destini.
Il 4 giugno 1846, alla vigilia del conclave seguito alla morte di Grego­rio XVI, Vincenzo ragguagliava il figlio sui pronostici che in Roma si face­vano sul nuovo papa:
[...] come accade ognuno fa il Papa che desidera, quindi vi sono una quantità di Papi in erba, chi farà il fiore non si sa, ma quasi tutti convengono che sarà stati­sta. Mastai, Soglia, De Angelis, Falconieri, Polidori, Mai, Orioli son tutti Papi, ma ognuno è il Papa de' suoi amici, resta a vedere chi sarà il Papa che eleggeranno i Cardinali, io non lo so davvero, e credo non lo sappiano neppure loro.21)
Un presentimento, che alla fine si rivelerà fondato, aveva indotto Vin­cenzo a pronosticare, pur con qualche venatura ironica, proprio nel card. Mastai Ferretti, al quale era legato da lunga amicizia, il prescelto dalla Prov­videnza. Nella lettera del 13 giugno 1846 egli scriveva:
H Card. Mastai è giunto jen sera, l'ho veduto un momento questa mattina, e mi ha fatto una certa sensazione, giacché è diventato canuto quasi interamente, ed ha fatto una bella pansa, buoni requisiti per essere Papa [...]. Nella Camera toccata a sorte al Card. Mastai vi è dipinto lo Spirito Santo in mezzo alla volta, e non vi è che in quella sola camera.22)
Ed il 18 giugno 1846, quando si era diffusa la notizia dell'elezione al soglio pontificio dello stesso Mastai Ferretti, Vincenzo non tratteneva la sua soddisfazione nella lettera al figlio:
In questa circostanza i Cardinali hanno mostrato un vero disinteresse perso­nale, non cercando che il bene pubblico. [...] e veramente la mano della Provvidenza ci si vede, giacché fare un Papa che ha 54 anni ed un mese e tre giorni quando fu eletto Papa, e farlo in due giorni di Conclave è cosa straordinarissima, e che vera­mente sembra un tratto singolare della Provvidenza. [...] puoi credere con quanto piacere sentii che era divenuto mio sovrano uno che fino in quel momento potevo chiamare amico. L'accoglienza che mi fece mi fece ricordare l'amico nonostante che fosse pieno di gente, posso dire che mi abbracciò, e mi disse vediamoci vediamoci; io però mi approfitterò con molta parsimonia di questa sua clemenza, giacché non voglio comparire né indiscreto né intrigante, e credo che giovi sempre il far così.23)
2>) Jw, voi. Ili, p. 1157. ty Mi pp. 1162-1163. 23) Jw, pp. 1164-1165.