Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Risorgimento. Storiografia. Secolo XX
anno <1998>   pagina <6>
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Rosario Romeo
taluni tempi è più lungo, in altri è più corto, a seconda non solo della natura degli stimoli che fornisce la politica, ma anche degli atteggiamenti della cultura. Oggi questo treno a me pare cortissimo, tale da non superare la soglia di questo secolo.2) E nella stessa occasione uno studioso di orientamento e formazione assai diversi come Aldo Garosci concludeva il suo esame della storiografia non italiana sul Risorgimento osservando che la recente storiografia, che privilegia da un lato i moti di folla e gli scontri degl'interessi e le trasformazioni dell'economia, dall'altro quei legami per­manenti e quasi dominanti l'attività dell'uomo che sono i rapporti dalla geografia imposti a paesi, a società, a potenze, non è di per sé favorevole agli studi sul Risorgimento, la cui vera natura è etico-politica, e nel Risorgi­mento stesso s'interessa più agli albori illuministici e ai problemi dell'Italia unitaria che al moto unificatore alle vicende parlamentari e all'avventura dell'unità. Questo accade anche nella nostra storiografia indigena, né muterà fino a che non si modificherà l'indirizzo generale in essa; questo accade anche per la storiografia straniera, nella quale sono venuti meno i classici studi sul Cavour, sul Mazzini, sul Garibaldi, o hanno preso andamento non diremo critico ma 'dissacrante' per riprendere ancora una volta la parola di moda.?) In sintesi si può dire che, venuto meno l'interesse pratico-politico che l'aveva alimentata e ne aveva fatto una articolazione della cultura mili­tante, la storiografia sul Risorgimento ha subito in pari tempo gli effetti della polemica e della disaffezione assai comune dopo la seconda guerra mondiale per l'epoca dei movimenti nazionali, e le conseguenze dello spostamento degli interessi prevalenti verso temi non politici e fenomeni di lungo periodo dell'era prestatistica: finendo in tal modo per trovarsi sospesa in una sorta di vuoto fra gli studi dedicati alle società prerivoluzionarie e quelli a carattere soprattutto politico che investono la storia più recente e propriamente contemporanea.
2. Ciò non significa, ovviamente, che nulla sia rimasto delle discus­sioni che occuparono i primi trent'anni del dopoguerra. Anche prima che si delineassero i segni del ripiegamento di cui si è detto appariva abbastanza evidente che, grazie a tali discussioni, si era ormai venuta costituendo una piattaforma piuttosto ampia di consensi tra molti di coloro che si erano impegnati a studiare con strumenti adeguati la storia del Risorgimento e dell'Italia unita. Resta acquisito l'allargamento del terreno d'indagine, che
9 LUCIANO CAFAGNA, Sviluppo economico e movimento nazionale, in Grandi problemi delia storiografia del "Risorgimento, Atti del XLVTII Congresso di storia del Risorgimento italiano (Mantova 26-29 settembre 1976), Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1978, p. 404.
9 AIDO GAROSCI, // Risorgimento negli indiriqri intellettuali e politici dell'Europa, ivi, p. 64.