Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Risorgimento. Storiografia. Secolo XX
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1998
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glori personaggi, un compito larghissimo e per gran parte da assolvere è quello di ricostruire la fisionomia generale delle forze politiche risorgimentali, a livello locale e nei meccanismi in cui si articola la loro azione e la loro capacità di mobilitazione. Organizzazione elettorale, stampa di partito, rapporti fra deputati ed elettorato, amministrazioni locali sono noti tuttora imperfettamente sia per l'epoca cavouriana che per i decenni successivi. Appare evidente come da ciò risulterebbe un quadro più concreto della capacità d'azione della classe politica e della sua effettiva incidenza nella vita civile e neU'amministrazione del paese, affidata a una burocrazia anch'essa nota solo parzialmente attraverso gli studi sui problemi delle autonomie dovuti, da qualche decennio in qua, alla nuova attenzione rivolta ai problemi istituzionali da studiosi come Adriana Petracchi, Roteili, Ruffilli, Ghisalberti, Aquarone, Albertone ecc. Un esempio importante di ciò che si possa fare in questa direzione, e una indicazione di metodo meritevole di ogni attenzione risulta dal recente volume di Clara M. Lovett, The democratìc movement in Italy, 1830-1'87'6.M Allo scopo di tracciare le linee generali del movimento e di metterne in rilievo alcuni aspetti finora sfuggiti alla consueta storiografia narrativa, la Lovett fa ricorso al metodo sociologico della biografia collettiva. Il campione costruito a questo fine non è un campione statistico individuato con metodi matematici e atto a rappresentare la fisionomia media degli aderenti. La scarsezza dei dati reperibili intorno alle idee e alla biografia dei comuni militanti, spesso menzionati solo occasionalmente nelle carte di polizia, ha suggerito di evitare questo procedimento, e di identificare invece un gruppo appartenente alla élite che dava l'indirizzo a tutto lo schieramento democratico, sul piano ideologico e politico. Ridotti, con vari procedimenti, a 146 i soggetti entrati a far parte del campione, si è potuto constatare che 32 di questi democratici provenivano da famiglie di proprietari (di cui 24 meridionali) e 6 di contadini, mentre 63 appartenevano a famiglie di professionisti e 45 di insegnanti, giornalisti, artisti ecc.: con una netta prevalenza, dunque, di elementi cittadini e un equilibrato rapporto fra i 45 originari da grandi città e i rimanenti nativi di centri minori. Facendo ricorso a un esteso materiale inedito e a stampa la Lovett, attraverso il suo campione, ricostruisce anche i canali della mobilitazione politica della élite democratica. Un posto importante spetta anzitutto alla tradizione familiare: su 63 casi documentati, 53 appartengono a famiglie di antichi giacobini, Veri italiani, Carbonari ecc. Non minore la funzione della scuola, in senso però essenzialmente negativo, come sede dei primi scontri dei futuri rivoluzionari col mondo dell'autorità e del privilegio sociale; e fondamentale il
i9) Cambridge, Mass., 1982.