Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Epistolari. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <34>
immagine non disponibile

34 Sergio La Salvia
sapete quanto abbiano già parlato della cosa i giornali contrari, che sono i più Ietti, in questi paesi. Bisogna del resto conoscere la natura dei luoghi. Se i nostri giornali avessero denunciato la opposizione al ministero dopo firmata la protesta, sarebbe stato un bene; avendola denunciata prima, hanno fatto male trattenendo moltissimi dal firmarla. Io farò nullameno ciò che si potrà: mi sono valso in comitati fatti e da farsi, di uomini e donne di relazioni di amicizia, di famiglia, d'interessi, ma temo faranno poco.
Credo che l'effetto della vostra risposta a Bruschi*? sia stato di fargli cambiar tattica, cercando d'ingannarvi, e non più attaccare apertamente, seminando diffi­denze, discussioni nella associazione. Quest'uomo è il confidente di Gualterio, l'Intendente generale. Posso ingannarmi, ma credo per un nastro di più all'oc­chiello, o cinquanta lire di più nella paga come conservatore delle ipoteche, farebbe.
Bertani ed io avemmo campo giudicarlo l'anno scorso: è un intrigante, attivo, loquacissimo, ma con poco ingegno ed, io temo, nessuna buona fede. Col Pennac­chi,) si sono posti a capo della organizzazione della Società Nazionale nell'Umbria. Da Perugia potrete avere la biografia scritta del Bruschi; in Genova quella del Pennacchi, che vi ha vissuto molti anni.
Il Bruschi assicura avervi scritto direttamente e ha fatto pure parlare a me di persona, mostrandosi poco soddisfatto di Lafarina, desiderando, diceva, riunirsi tutti sotto la direzione del Generale. Io ha risposto che ciò non poteva farsi altrimenti se non che intendendosela col Generale direttamente a mezzo del Comitato Centrale, che la fusione poteva farsi, sempreché i comitati della Società Nazionale accettassero il programma e rinunciassero ad ogni altro, facessero parte della Associazione di quelli di Provvedimento, ritirandosi da qualunque altra. Resterebbe allora solo la quistione delle persone, secondaria come principio, importantissima in fatto. Giacché, ammesso pure tutto il rimanente, sarebbe io credo questo il punto nel quale vorrebbero burlarsi di noi Formando i nuovi Comitati di Provvedimento nella maggioranza e delle persone più attive [e] influenti della società lafariniana, è evidente che l'associazione conserverebbe il nostro nome informandosi sui loro principi Posso assicurarvi che i Bruschi e consorti, qualun­que cosa dicano o facciano, qualunque nome prendano, essi saranno sempre servitori umilissimi di qualunque, ministro, Intendente [o chi sia].46) Quasi tutti impiegati, pensano a conservare, a migliorare, non ad altro.
E in conseguenza che se una fusione potesse farsi, occorre cautela grandis­sima, ed io vorrei si conservasse rigorosamente la nostra organizzazione, facendo ritirare alcuni, ma rimpiazzandoli con nostri sicuri Aggiungerei alcuni di loro almeno onesti, conservando in mano esclusivamente nostra il Comitato Centrale, le direzioni provinciali e altro.
Non ho mai ricevuti i mandati per Roma dei quali mi scrivete, ma avrete os­servato che le prattiche per quella città, calunniate al solito dai giornali avversi come è uso loro, sono state già denunciate. Per quello è l'introdurre stampati, non credo la cosa difficile.
Abbiatevi un saluto da fratello
W Trattasi di Cado Bruschi, esponente della Società Nazionale.
45) Trattasi di Giovanni Pennacchi
*9 II passo tra parentesi quadre resta di dubbia lettura.