Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Epistolari. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <39>
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L. Pianciani: contributo all'epistolario
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settimana, e venire forse a farvi una visita. Come vi scriveva, continuate pure a dirigere tutto a me, se volete aggiungendo nella direzione / sua assenna al SigrLto Neri,55) ma anche senza ciò provederò perché tutte le corrispondenze di ufficio cadino (sic) nelle sue mani, e voi potete essere eerti che le varie pendenze saranno trattate come si deve.
La firma della protesta va a rilento, comunque non manchi certo d'insistere a voce e con lettera. Cosa però volete fare contro la paura? questa domina qui chi teme compromettersi col Governo, chi di una ristaurazione, e il partito moderato specola egualmente sull'una e l'altra paura, non senza qualche abilità e con molti mezzi, perché sostenuto da tutta la burocrazia e da chi aspira a farne parte.
Credetemi sinceramente54)
XXHI
Spoleto, 26 settembre 1861
All'onorevole Comitato Centrale Genova
Devo sempre discarico sulla pendenza fra il Bruschi e l'Ugolini.
Sussiste in fatto che l'Ugolini ha avuto una gioventù alquanto agitata, ma niente risulta a giustificare quella maligna insinuazione che il Bruschi fece a voce ed in iscritto. H vero torto dell'Ugolini, in Perugia particolarmente, è di esser povero, giovane, molto zelante per l'associazione, e comunque conciliante nel fondo, forse talvolta meno prudente nelle forme.
Non è da sperarsi, malgrado tutta la sua buona volontà, che egli possa da sé solo e senza il concorso di persone influenti nel paese, fare procedere utilmente l'opera del Comitato.
Di ciò è convinto egli stesso, e siamo di accordo per cercare un individuo che possa dar credito alla istituzione, e fare tacere le calunnie degli avversari. Siamo di accordo a cercarla fra i moderati, giacché altrimenti non potrebbe sperarsi neppure di trovarne, ma vogliamo che sia almeno un uomo probo e indipendente, per carattere e per posizione. Rinvenirlo tale è cosa assai più difficile di quello che voi potreste pensare.
A provarvi intanto la malafede degli avversari e del Bruschi particolarmente, il factotum di quel partito, vi basti sapere che l'Ugolini essendosi condotto da lui per dimandargli alcune spiegazioni, ne fu accolto con tutta cortesia e assicurato della sua stima ed amicizia, comunque dicesse non dividerne le opinioni, e da quel giorno in poi s'incontrano giornalmente e si parlano con tutta la confidenza, scherzando insieme in pubblico, come due amici che vogliono arrivare allo stesso scopo per vie diverse. Ciò non impedisce che il Bruschi, se non direttamente a mezzo almeno dei suoi portavoce, continui a discreditare quanto puole l'Ugolini. Sicché, ripeto ancora, non bisogna togliere l'Ugolini dal Comitato, bisogna unirvi
Nativo di Forlì, si trasferi a Spoleto nel 1848. Dalla prima metà degli anni '50, fino a circa il 1870 fu il più fedele collaboratore di Pianciani.
M) La lettera e autografa solo nella firma.