Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Epistolari. Secolo XIX
anno
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1998
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pagina
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43
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L. Pici nei ani: contributo all'epistolario 43
inoltre sono state le firme raccolte in Leonessa dall'Alessia appunto e dal Coccia, calcolate che le accuse vengono da un avversario del primo che non fa parte del Comitato, mentre il suo compagno lo difende invece. Io credo che questa guerra provenga dalle rivalità e malignità delle quali sono così comuni li esempi nei piccoli paesi Quando tu mi scrivesti della cosa pregai si aspettassero informazioni prima di prendere una risoluzione, né so che alcuna ne sia stata presa. Perciò non so spiegarmi la tua frase per la quale accennasti di far prattiche per riammetterli.
H Comitato di Spoleto dimanderà al maggiore della Guardia Nazionale una dichiarazione in iscritto di ricevere le armi in deposito dal Generale Garibaldi per servirsene per il Tiro, ma obbligandosi a restituirle ad ogni sua richiesta.
Con Alessandro Montani delTAzzone ho già parlato io stesso, ed egli è disposto ad accettare l'incarico per il suo comune. Mandami la sua nomina come rappresentante l'associazione.
Ravagli mi ha scritto, ed io rispondendogli ho cercato di fargli bene intendere lo spirito della associazione, e dargli tutti i suggerimenti che ho creduto utile per la organizzazione e tutt'altro. Aspetto riscontro e mi metterò in corrispondenza con lui.
Saluta li amici e credimi sempre
Tuo63)
,fi2) Alessio Alessi, patriota abruzzese.
Sul primo foglio di questa lettera, in alto e a matita, è scritto: Marche-Umbria. Ad essa è inoltre allegata la seguente supplica:
Pregiatissimo signore,
Ritorno di nuovo ad annoiarla con i miei caratteri, ma mi fo ardita di scriverle di nuovo dietro le belle parole ch'Ella disse ad Agostino Castelli quando le fece le mie raccomandazioni dicendole che ben meritavo qualche sollievo, avendo ben conosciuto mio marito. La prego, Signore, a non volersi di me dimenticare, perché ogni giorno vanno crescendo i miei dispiaceri, e sono tuttora malata, e benché malata debbo per necessità lavorare e fare tutto quello che può fare una donna in piena salute. Perché? Per sostentare le mie povere figlie che al mondo nessuno hanno, se non che una povera disgraziata. Sarà inutile che l'annoi con i miei rancori, ma se vuole veramente sapere il mio stato può informarsi dal su indicato, dal signor Achille Sacchi e dal signor Bartolomeo Savi; questi soli possono darle precisi chiarimenti.
Colgo io, Signore, questo momento, onde augurarle ogni prosperità con tutto ciò che desidera, e pregandola, se crede onorarmi, di servirsi del mio indirizzo. Piena di stima e di rispetto mi dico
Devotissima serva Maria Burelli Perera in Cittadella a 75 4 Genova, 4 novembre 1861 .
In calce, di traverso sul foglio, la seguente annotazione di Piandani:
Caro Bellazzi,
Ricevo questa lettera, non so se la scrivente sìa la vedova dello scultore che io conosceva, se meriti di essere aiutata. Ma ciò essendo, non potrebbe farsi a Lei un qualche bene? Riunendosi in parecchi potrebbe aiutarsi in qualche modo. Vedi di occupartene e poi tassarmi.