Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Epistolari. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <51>
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L. Pianciani: contributo all'epistolario 51
Carlo è passato questa mattina di qui, ritornando al suo posto; molto deside rava avere la tua risposta.
Gli articoli dei quali mi parli mi si assicura essere stati introdotti in buona parte.
Converrà che tu mandi il saldo del noto conteggio. Io, sapendo che Carlo abbisognava di denaro, ho assegnato oggi a lui cento lire.
A me pare era stato detto che là tutto era accomodato, ma lettere che ricevo oggi dicono il contrario.
Del resto se essi hanno ragione talvolta di lagnarsi di non essere corrisposti, del che la colpa non è nostra certamente, credo che noi pure avremmo ragione di lagnarci del poco conto che danno all'andamento delle cose e del volere agire secondo che essi la intendono, senza accettare direzione di sorta.
O si appartiene, secondo me, ad una organizzazione, o si agisce per conto proprio: in questo secondo caso sta benìssimo che taccia ognuno ciò che creda. Ma in tal caso non si mantengono certi rapporti, non c'è ragione per reclamare di essere coadiuvato; nel primo invece parmi un dovere di agire di pieno accordo e secondare almeno da una parte come dall'altra.
Aspetto l'indirizzo del Russo. Credimi ora e sempre
Tuo
P.S. Unisco una lettera di B per JB. Mi si dice contenere un indirizzo del C per il giorno 17 che si vorrebbe vedere stampato sulla N[uoira] E[uropa].
DC
Spoleto, 3 aprile 1863 Amico carissimo,
Ricevetti ieri la tua del 2 con il vaglia di L. 345, il cui importare (sic) ho su­bito rimesso secondo il tuo desiderio. Tanto ho voluto scriverti senza tardare, a tua quiete, mentre in somma fretta, ma avendo sempre il tempo per pregarti a volermi bene, mi ripeto
Tuo
X
Spoleto, 6 aprile 1863 Amico carissimo,
La tua del 3 arrivò qui ieri, il giorno appunto di Pasqua. Devo ringraziarti per conto mio e di mia moglie, dei tuoi auguri che mi sono cari come quelli di un amico che ritengo colla sincerità di un fratello.
La lettera per B è già partita. Non voler credere che nelle lagnanze che io faccio sull'andamento delle cose intenda accusare esclusivamente questa parte. Convengo nella trascuranza, della quale convieni tu pure, ma riconosco nell'altra un