Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Marche. Storia militare. Secolo XIX
anno
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1998
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pagina
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67
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Alle origini delle Marche contemporanee
dell'attuale vita civile della società marchigiana sull'ordinamento liberale e sulla sua specifica applicazione nel nostro contesto regionale ancora a distanza di 135 anni dalla sua affermazione ed a 70 dal suo declino politico.
Si dà peraltro per scontato che quanto qui sostenuto circa l'ingresso delle Marche nell'età contemporanea non vale solo a scandire, ad individuare un passaggio epocale esclusivo delle Marche stesse ma, ovviamente, riguarda tutte le altre regioni, le altre entità politiche preunitarie che, come la nostra regione, inglobate prima nello stato sardo, sono poi tutte insieme rifluite nello stato unitario, nel proclamato Regno d'Italia del 17 marzo 1861.
È un fatto, però, che per le Marche, il transito alla sua nuova, odierna era fu reso possibile dagli esiti della battaglia di Castelfidardo e, dunque, la data del suo svolgimento si pone all'origine della contemporaneità marchigiana.
Un'ultima, conclusiva considerazione può attenere l'adeguarsi della comunità marchigiana al mondo nuovo che, insieme con la nuova organizzazione della vita civile, portava un nuovo sistema politico ispirato ai principi della democrazia liberale strettamente connessi, però, con un altro principio etico-politico di fondamentale rilevanza: l'unità nazionale.
Il registro della storia della nostra regione attesta senza ombra di dubbio che, dopo un iniziale, naturale periodo di sbandamento e di sconcerto, nell'evohrersi delle vicende politico-sociali di quest'ultimo secolo e mezzo, le Marche entrate nella loro contemporaneità hanno profondamente assimilato sia i principi della democrazia liberale, sia quelli dell'unità nazionale.
Per quello che riguarda i primi, dimostrando nel tempo di saper non solo resistere a richiami di natura autoritaria ma, anzi, contribuendo fattivamente ad una evoluzione di quei principi nell'attuale forma di democrazia totalmente partecipata; per quanto attiene i secondi, l'integrazione della nostra comunità regionale nello stato unitario è documentata dall'inesistente seguito, dal mancato consenso accordato a recenti teorie politiche di carattere separatista che si agitano sulla scena politica dell'Italia contemporanea.
MICHELE MILLOZZI