Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Marche. Storia militare. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <72>
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72 Libri e periodici
materia religiosa per contribuire a smorzare il conflitto fra la religione e la politica e ridurre il grave astensionismo elettorale.
In assenza di studi, quindi, le 65 pagine dedicate da Pischedda alla sua giovi­nezza sono anche più preziose, arricchite da 9 lettere inedite: 2 di Carlo Alfieri a Gustavo Cavour, suo suocero, e le altre di Carlo Alfieri alla seconda moglie Giu­seppina di Cavour.
Pischedda ha potuto ora avvalersi, rispetto al suo scritto del 1983, dei due volumi delle lettere di Costanza d'Azeglio, sorella di Cesare e zia di Carlo, al figlio Emanuele, curate in modo esemplare da Daniela Maldini Chiarito, allieva.di Pi­schedda, e pubblicate nel dicembre dello scorso anno nella serie Fonti della Bi­blioteca scientifica dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano; un'iniziativa è doveroso ricordare voluta da Emilia Morelli che, scomparsa nei gennaio del 1995, purtroppo non è riuscita a vedere conclusa, ma resa possibile dalla generosa guida di Carlo Pischedda, come ha scritto nell'introduzione la stessa curatrice, che ne ha ricordato l'interessamento, i consigli, la guida costante e soprattutto l'inesauribile disponibilità a esaminare e discutere, nel corso degli anni, le varie fasi del lavoro, il sostegno prezioso durante la stesura e il ruolo determinante nella fase conclusiva.
La descrizione dell'adolescenza e della giovinezza di Carlo è assai efficace, come l'innamoramento del giovane diciassettenne per Ernestina Carlotta Maria dei marchesi Doria di Ciriè, l'opposizione dei genitori smorzata dalle condizioni di sa­lute di Carlo, il matrimonio il 20 settembre 1847, la morte di Ernestina di febbre puerperale nel novembre del 1849, a soli 22 anni. L'instabilità di Cario sembrò fi­nalmente superata più che con la carriera diplomatica con il secondo matrimonio celebrato nel 1851, come già si è detto, con Giuseppina di Cavour figlia di Gustavo.
E qui le pagine dedicate alle stramberie fatte dagli sposi durante il loro viag­gio di nozze ricostruiscono con grande efficacia i rapporti con i parenti, preoccu­pati tutti, da una parte e dall'altra, della estrema facilità con la quale i giovani spen­devano il loro danaro. Gustavo non potè trattenersi dallo scrivere alla figlia, il 26 giugno 1851, di imprudente prodigalità a proposito delle spese di viaggio am­montanti a 80.000 franchi Camillo, fra tutti, fu forse il più tollerante nei confronti del nipote spendaccione, ma non esitò a redarguirlo con decisione a proposito di una sua avventura con un'attrice francese. H rientro di Carlo e di Giuseppina a To­rino sul finire dell'anno sembrò acquietare le cose: il 17 aprile del 1852 nacque Luisa che sposerà Emilio Visconti Venosta,
Come antico amico e come studioso, vorrei associarmi all'auspicio formulato da Rosanna Roccia, con parole così appropriate, di vedere presto ricostruiti dallo storico piemontese anche i rapporti intellettuali e affettivi di Cavour con i cugini ginevrini De La Rive: Nel puvgje che compone il piccolo mondo doviziosamente descritto in questo volume mancano necessariamente alcuni tasselli, che attendono di essere portati alla luce: tra questi è auspicabile che Pischedda voglia presto rega­lare al lettore il capitolo, arricchito da par suo delle testimonianze or ora scoperte, sul lungo, fecondo rapporto intellettuale e affettivo dello statista piemontese con i cugini ginevrini De La Rive [...]. Nuove pagine che l'autore non mancherebbe di scrivere, com'è suo costume, sorretto dalla sua forte tensione morale: quella stessa che ho percepito in anni ormai lontani da allieva, grata alla sorte per aver posto sul mio incerto cammino siffatto maestro .
GIUSEPPE TALAMO