Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XIX
anno
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1998
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pagina
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502
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502 Andrea Ciampani
Il compromesso era stato inseguito e realizzato ancora durante le sedute della Camera del 14 e del 17 marzo 1881. Lo stesso Sella, che aveva saputo abilmente svolgere il ruolo di mediatore che si era assegnato, il 14 marzo ricordò esplicitamente il cammino che aveva portato alle
proposte concertate tra il Ministero e la Commissione. Dacché il Ministro abbandonò l'articolo 4 del suo antico progetto, la Commissione credette suo dovere accostarsi alle proposte del Governo; quindi mentre la Commissione domandava che i 50 milioni fossero pagati in 12 anni invece che in 25, come proponeva il Ministero, si è da noi ammesso che si paghino in venti anni. Per contro fu ammesso dal Governo che la somma di 50 milioni fosse ripartita come proponeva la Commissione, cioè in 30 milioni per le opere governative, ed in venti milioni per le opere comunali, e per quelle altre spese di sconto e simili, che fossero necessarie, per una maggiore accelerazione delle opere.64)
In realtà, su quest'ultimo punto era stato il governo a portar a casa l'unificazione del Bilancio nel quale comprendere lo stanziamento di 2.500.000 lire annue per il comune, che tornava ad essere garantito per eventuali prestiti come ricordato nell'articolo 10 della convenzione. Piuttosto, poteva ben vantar vittoria il Sella per l'accettazione governativa del prolungamento tra Via Nazionale e il Tevere, dove l'istituzione di nuovi ponti avrebbe messo in diretto contatto, attraverso il tramway, PEsquilino con Prati, assicurando lo sviluppo dei due quartieri, oggetto dell'attenzione di diversi interessi economici
Lasciamo, ancora, la parola al deputato biellese che, nella sua replica alla Camera del 17 marzo 1881, descriveva il lavoro svolto per trovare un accordo col ministero e con Crispi, il quale, come aveva fatto già Del Giudice, chiedeva di preoccuparsi prima del palazzo del Parlamento e solo dopo di quello di Giustizia:
L'onorevole Crispi che ha parlato in termini così elevati di questo disegno di legge, era anch'egli nelle condizioni di coloro che hanno lo stesso scopo. Quindi ci siamo chiusi nella stessa camera e ci siamo detti: di qui non si esce che d'accordo. L'accordo è venuto ed eccolo qui.63)
Nasceva, cosi, l'articolo sesto della legge che prevedeva la presentazione entro il 1883 di un disegno di legge per la esecuzione del Palazzo del Parlamento e l'istituzione di un premio per i progetti da presentare. Anche
*Q Sul concorso itilo Stato cit. p, 3.
*5) Ivi, pp, 61-65. Sull'atteggiamento dì Crispi, complessivamente favorevole alla legge, vedi Lia Riforma del 13 marzo 1881 e gli interventi nel dibattito parlamentare.