Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <506>
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506 Alessandro Carioca
seconda al mondo. Si ipotizzò che, poiché la posa necessaria per ottenere l'immagine era di 3 o 4 minuti, ma sentendo acutissima l'esigenza di docu­mentare anche l'azione, fossero riportati a mano in un secondo tempo i fatti dell'azione stessa e le persone così come le ricordava il fotografo. Nessuno dubitò minimamente della originalità della fotografia, che si datò coeva delle memorabili giornate del 1849, ritenendola ritoccata con l'ag­giunta di figurine dallo sconosciuto fotografo che aveva vissuto quegli avvenimenti come il primo fotoreporter di guerra della storia e che aveva fermato nella pellicola fotografica una gloriosa giornata dell'assedio di Roma.
Al misterioso fotografo fu attribuito un coraggio che sfiorava l'eroi­smo credendo che avesse operato in prossimità del giardino di villa Savo-relli da dove aveva potuto immortalare per la Storia l'immagine del colon­nello Daverio, lì trasportato dopo essere stato mortalmente ferito al casino dei Quattro Venti.1)
Un altro scrittore descriveva il Gianicolo come un'ottima tribuna dalla quale si poteva vedere benissimo uno spettacolo unico nel suo genere: i combattimenti avvenivano infatti nei posti più belli di Roma in mezzo ai giardini delle ville, in mezzo a roseti e a vigneti: Una mattina portata su da un tizio compare sul Gianicolo una macchina che solo pochi conoscono [...]. L'individuo rimasto sconosciuto ha deciso di ritrarre la battaglia di Roma. Scatta 11 foto (ogni posa a quei tempi variava dai 3 ai 7 minuti) avendo l'avvertenza di spostare la macchina da sinistra a destra, allo scopo di riprendere il maggior spazio possibile. Senza saperlo questo signor X dà vita alla prima panoramica della storia. O se si preferisce al primo montag­gio [...]. La data della foto? Si tratta certamente di uno degli ultimi giorni della Repubblica Romana [...] w.2)
Solo 10 anni più tardi il Becchetti in un suo libro confrontando le di­mensioni e la copertura dell'edificio dei Semplici dietro la mostra del Fon-tanone gìanicolense, desunta dalla veduta panoramica disegnata a Roma da G. Tomas e incisa a Londra da W. Mason nel 1850, apparsa in allegato al supplemento del The Illustrateci London News con le foto del panorama in questione, sposta la datazione delle foto a dopo il 1862. Ma indipendente­mente dalla datazione, il Becchetti confermava l'importanza e la curiosità stimolata dalla panoramica, tanto da scrivere nel libro citato che, se l'interesse per la fotografia è da noi oggi così vivo e se gli studi su di essa hanno consentito una più ampia conoscenza di quest'arte troppo trascurata,
*) VITTORIO E. Gì UNTELI.A, L'immagine t la natta, in La battaglia de/ Gianicolo, nume-io speciale di Cafrilolìtim, a, XJJII (1967), nn. 3-4, pp. 103-105; GIAN LUDOVICO MASETTl ZANNIMI, Commenti atto panoramica fotografica, ivi, pp. 107-118.
9 MARCO NOZZA, Imago 11, Milano Ed. Bassoli, 1967.