Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
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1998
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Alessandro Cartocci
Cenni aggiunse ben 97 richiami esplicativi al bordo inferiore dell'incisione. Il titolo stesso dell'incisione Spiegazione del Panorama*, il combattimento del 3 giugno 1849 a Roma conferma quanto da me affermato.
Ma è il richiamo numero 18 che ci aiuta a comprendere come, con questo straordinario spettacolo, si illudesse lo spettatore di tornare indietro nel tempo e di trovarsi in un osservatorio privilegiato del campo di battaglia, avendo riprodotto con straordinaria abilità prospettica i benché minimi particolari dello stesso.
Leggiamolo dunque questo richiamo numero 18: Giardino di Villa Savorelli. Villa Savorelli è il quartier generale di Garibaldi ed è appunto dal terrazzo di èssa che Garibaldi osservava nei giorni appresso le fasi dell'assedio e dalla cui corrispondente altezza e ubicazione oggi l'osservatore contempla il grandioso spettacolo di quella eroica difesa.
Tra l'altro Quinto Cenni era il cugino di Guglielmo, capitano garibaldino e aiutante particolare di Garibaldi, che accompagnò nella ritirata da Roma.
La stessa incisione con i 97 richiami (però con la sola firma del Cenni) è riportata nel bel volume Ai caduti di Roma del novembre 1941, edito in occasione dell'inaugurazione del monumento ossario ai caduti del 1849.4)
Le 11 foto sono dunque quelle di un grandioso Panorama, per dipingere il quale l'artista di Liegi studiò a lungo e utilizzò come memoria storica le incisioni e i disegni eseguiti durante e immediatamente dopo la caduta della Repubblica Romana con un risultato così verosimile da farle scambiare per vere istantanee! A riprova e esempio di ciò, si consideri l'immagine di porta San Pancrazio nella Panoramica fotografica. Ce n'è una identica a p. 173 dell'opera di George Macaulay Trevelyan Garibaldi s de/enee of the Roman Republic, e quella illustrazione, che era stata ripresa dal giornale inglese The Illustrated London News del 1849, fu copiata dal Philippet per il particolare in questione del suo Panorama,5)
Ma che cos'era un Panorama? Riprendendo notizie utili dal saggio di B. Comment apprendiamo che l'inventore di questa pittura a 360 fu l'inglese Robert Barker nel 1787. Questi, ritrattista e miniaturista autodidatta, depositò un brevetto che enumerava i principi e i costituenti di un dispositivo che non conoscerà in seguito modifiche fondamentali. In un primo tempo l'invenzione, che per inciso gli diede gloria e una straordinaria fortuna economica, fu battezzata la Natura al colpo d'occhio e solo nel
Ai caduti per Roma MDCCCXLDC-MDCCCLXXX, a cura della Commissione esecutiva per il Mausoleo ossario giaoicolcnse (Presidente Ezio Garibaldi, Vicepresidente Giuseppe Ceccarelu), Roma, A.T.RN.A., 1942.
9 G. M. TREVELYAN, Garibaldi e la difesa della Repubblica romana, Bologna, ZanardeUi, 1909, 194,