Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
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1998
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pagina
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515
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La pretesa fotografia di Roma 1849 515
L'artista belga espone oltre alle sue foto, figurini colorati delle milizie romane del 1849, una serie di incisioni dell'Amici, delTHandier, del Pulini riguardanti panorami di Roma assediata vista dal belvedere di villa Pamphili, dal palazzo Caffarelli e vedute delle rovine della guerra.19)
Le foto, acquistate nel 1914, finirono negli archivi del Vittoriano, dove riemersero nel 1967. La dottssa Marina Muraglia a p. 303 della sezione fotografica da lei curata del catalogo della mostra Garibaldi Arte e Storia tenutasi a Roma per le celebrazioni del centenario della morte dell'Eroe, nella scheda della panoramica animata ripresa dal Gianicolo che attribuisce a fotografo anonimo attivo negli anni 1860-70, ci dà la notizia che gli undici colloidi sono montati insieme, tranne l'ultimo, a due a due con legatura in tela a mo' di cinque cartelle. In basso a sinistra nel primo pannello, è presente uno stampiglio ad inchiostro rosso con la scritta L. Haas. Rei. liége.
Attualmente le foto da me osservate nel Museo Centrale del Risorgimento non recano traccia dello stampiglio!
Interpretando quel ReL come abbreviazione di Relieur abbiamo un'altra informazione che lega la storia della nostra panoramica alla città belga dove evidentemente le foto sono state rilegate come cartelle.
Uno stampiglio che avrebbe potuto mettere subito sull'avviso coloro i quali hanno scritto intomo alla panoramica.
Abbiamo detto che il committente del panorama è stata la soc. an. italiana del Panorama; ma come mai fu scelto questo soggetto, e quali furono le città in cui fu esposto?
Innanzitutto la popolarità di cui godeva Garibaldi in tutta Europa, la frequentazione e l'amicìzia dell'autore con gli artisti liberali già ricordati unita al fatto che i Panorama a soggetto storico stavano avendo, negli ultimi decenni del secolo caratterizzati da tante guerre, un grandissimo successo.
A Berlino furono esposti dal 1880 al 1914 24 panorami in 6 rotonde. Molti di questi Panorama propagandavano temi militari come quello dipinto dal pittore di corte von Werner proprio un anno prima di quello oggetto del nostro studio, che aveva come tema la vittoria delle truppe tedesche sulle francesi a Sédan e il ruolo preponderante avuto dai battaglioni prussiani.
Dal 1881 poi la nostra politica estera nei confronti della Francia era cambiata. Con il pretesto di garantire la precedente conquista dell'Algeria, i Francesi avevano occupato pure la Tunisia dove in quegli anni già vivevano oltre 90.000 italiani. L'insediamento della Francia a Tunisi aumentò l'attrito tra l'Italia e la Francia: la conseguente preoccupazione dell'Italia per il proprio isolamento politico e per le possibili complicazioni per la questione romana ne affrettò l'entrata nel sistema degli Imperi Centrali. Il governo siglò il 20 maggio 1882 un patto con Austria e Prussia, la famosa Triplice
m lìn Oggetti, p. 169, nn. 365-370.