Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <519>
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Labri e periodici 519
complesso caso dei miracoli, con originalità e ampio supporto documentario, stimoli provenienti dalla produzione storiografica.
Il lavoro di Cattaneo, frutto di una lunga e attenta ricerca archivistica e di rife­rimenti a fonti edite e inedite, non si sofferma solamente sulle tematiche legate alla manifestazione dei miracoli ma li analizza soprattutto nelle specifiche realtà di due città: Ancona e Roma, in cui i fenomeni avvengono per cercare di comprenderli nella loro interezza e complessità.
Dalle fonti e dalla galleria di testimoni di cui sono evidenziate le origini sociali, emerge così un quadro lontano da stereotipi e facili interpretazioni, certamente non completo, delle diverse realtà locali in cui hanno rilievo complessivo non solo l'interpretazione e la gestione ecclesiastica dei miracoli ma anche la strategia messa in atto dalla Chiesa romana che mirava a ridare omogeneità alla società e a recuperare l'egemonia culturale su di essa rafforzandone il senso di identità religiosa. Il cardinale vicario Della Somaglia ordinava già il 1 ottobre 1796 di istituire un regolare proces­so sui miracoli romani e nel 1797 le risultanze delle procedure processuali sono og­getto della sintesi di Marchetti, libro commissionato dallo stesso vicario.
Cattaneo nota come la battaglia pro-miracoli si inserisca in Marchetti, nemico ostile delle rivoluzioni, senza pentimenti e senza sfumature, in una più generale strategia controrivoluzionaria e di riconquista.
Cattaneo riesce a inglobare in una sintesi complessa i diversi fenomeni dei mi­racoli, scoprendo come facciano parte di una realtà in cui l'elemento religioso diventa un elemento unificatore coinvolgendo i fedeli e stimolandoli a partecipare a manife­stazioni soprannaturali.
La sua analisi si muove su un doppio binario: individuazione e descrizione delle diverse modalità di apparizione e manifestazione dei miracoli, ricostruzione del pro­filo sociale e comportamentale dei testimoni tra cui è rilevante la presenza fisica delle donne. Spesso ad avvedersi per prime del miracolo sono infatti delle donne o bam­bine: ad Ancona era stata la piccola Barbarina Bravura a confermare per prima quanto visto da Francesca Massari, dando così inizio alla serie di visioni a catena che aveva coinvolto tutte le donne presenti. Nell'attesa di eventi prodigiosi, il molti­plicarsi dei fenomeni e la rapidità di diffusione delle notizie agiscono da catalizzatori diuna reazione emotiva al termine della quale giungeva ad appagare gli animi ormai all'estremo detta tensione un nuovo miracolo fino a che si sentivano tali prodigi quasi universali.
Nel volume di Cattaneo i miracoli si inseriscono in un sistema di rapporti visti nette varie articolazioni. La coreografìa stessa delle processioni, con le rigide separa­zioni dei sessi e dei ceti sodali sanciva la ritrovata fiducia della Chiesa e la conferma della tradizionale gerarchia sociale. Viene ricostruita la volontà di controllo della Chiesa che regolamenta minuziosamente le processioni di Ancona e vengono osser­vati i fondamenti, le modalità culturali sottesi all'azione e il probabile tentativo da parte dei testimoni dei miracoli, caratterizzati da una certa appartenenza ideologica e che prenderanno parte all'esperienza repubblicana, a trarre vantaggio-copertura da questa circostanza. La complessità di un sistema di valori che caratterizza una società è segnalata anche dalle contraddizioni inteme alla presenza di testimoni per esservi sostenitori del nuovo regime.
Cattaneo ha approfondito le motivazioni ideologiche e/o pratiche che sono sottese alle diverse testimonianze senza forzature netta gestione del materiale docu­mentario. E naturalmente cita il caso più clamoroso: quello di .Liborio Angelucci, futuro console della Repubblica, che volle firmare di proprio pugno un attestato in