Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
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1998
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524
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524 Libri e periodici
scelte ideologiche e i programmi politici di Italiani e Sloveni, entrambi alla ricerca di nuove e agognate collocazioni politico-territoriali nella nuova e mutata Europa. Dell'irredentismo di parte italiana, con le sue componenti repubblicana e monarchico-imperialista, morale e culturale molto è stato scritto. Vorrei, invece, ricordare rirredentismo slavo, fautore di una Trst slovena, come si evince chiaramente dalla pubblicistica slava degli anni di guerra. Qui la città, nonostante fosse indiscutibile la maggioranza italiana nel nucleo urbano, è già considerata parte integrante della Carniola-Slovenia.3 Infatti, tale rivendicazione di Trieste, città slovena, è il risultato più eclatante del cospicuo processo migratorio, che, fin dalla seconda metà del XDC secolo, e per ragioni economico-sociali, aveva maggiormente condotto la popolazione rurale e quindi slava a installarsi sempre più numerosa nella cerchia urbana, così, alla vigìlia di Sarajevo, la slovena Trieste conterà più abitanti della slovena Lubiana, la capitale storica e ideale della Camiola. A differenza dei primi Sloveni triestini, del tutto italianizzati, le nuove generazioni sentiranno l'orgoglio di essere le continuatoci di un novello popolo, ora non più senza storia, innescando il ben noto rapporto di conflittualità con gli Italiani, per questo arroccati su posizioni rigide di difesa dei propri diritti storico-nazionali. Intanto, la vetusta monarchia da-nubiano-balcanica, rischiarata dall'argenteo e tiepido sole austriaco per usare una malinconica descrizione di Joseph Roth scivola inesorabilmente verso la fine, quasi immagine e somiglianza di Jadlowker, il vecchio e saggio ebreo, che, nei bei giorni d'autunno , accompagnato dal canto dei grilli, in un remoto angolo della terra austriaca, contempla la sera e il tramonto, evidenti indizi di morte.
ALESSANDRO MANCINI-BARBIERI
MONTSERRAT CASAS NADAL, Juan Money Flaquer. Crónicas de un via/e a Italia (1862); [Barcellona], PPU, 1997, in 8, pp. 112. S.p.
Montserrat Casas i Nadal è una specialista in Storia del Medio Evo catalano presso il Dipartimento di Storia Medievale, Paleografia* e Diplomatica dell'Università di Barcellona che, almeno fin dal 1994, ha incominciato ad occuparsi dell'Ottocento, e più in particolare dei rapporti storici tra la Catalogna e l'Italia (tramite la stampa di Barcellona). Frutto di queste ricerche ne è la pubblicazione di tre contributi (Elperiodisme barceloni i la Unificalo italiana (1859-1870), in Anuari de Filologia (Università di Barcellona), voi. XVII (1994), n. 5, pp. 31-38; Laprsmsa liberal de Barcelona i la Unificaicó italiana (1859-1'870), in Anuari de Filologia, voi. XVLTI (1995), n. 6, pp. 1-14; e La questione romana en la premsa catalana del segle XIX, in Homenatge a mossèn Jesus Tarragona, Lleida, Ajuntament de Lleida, 1996, pp. 409-424). Il primo articolo incentrato sul giornale liberale moderato Diario de Barcelona; il secondo sui due principali rappresentanti della stampa liberale progressista catalana, La Corona de Aragón ed El Telègrafo; ed il terzo sulle diverse opinioni apparse nei giornali di Barcellona intomo alla questione romana, offrendo una raccolta di dieci articoli o brani dei medesimi (due dal cartista La Convicción, quattro dal moderato Diario de Barcelona scritti da Mafie y Flaqucr, uno dal progressista El Telègrafo, due
IA tale proposito, si veda IVAN ICREK, Les Slovène*, Paris, 1917.