Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
anno <1998>   pagina <526>
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pronta ad essere; Interpretata. Anzi, in questo senso direi che sarebbe interessante (visto che sono già stati trascritti dalla curatrice) pubblicare in futuro non soltanto gli articoli scritti durante il loro soggiorno in Italia, ma anche quegli altri sempre sul problema italiano scritti prima e dopo il loro viaggio, sia nel caso di Mane sia in quello di Mola. Tutto l'insieme darebbe una vistone ancor più organica, sistematica e ricca sul pensiero del moderatismo catalano di fronte all'unità d'Italia.
Un'idea esce rafforzata da questo nuovo libro di viaggio, e cioè che i viaggiatori spagnoli nell'Italia del periodo culminante del Risorgimento offrirono una visione essenzialmente politica (sicuramente perché i cambiamenti e processi più rilevanti in quei momenti in Italia erano quelli politici). Anche che tale visione era partitica (ov­vero quella di un partito), ma non direi parziale. Ancor di più, non soltanto che gli avvenimenti italiani venivano letti e tradotti in chiave ispanica da quei viaggiatori-corrispondenti, come ha intelligentemente rilevato Casas Nadal; ma pure che loro personali opinioni politiche sull'Italia erano il frutto della loro posizione politica all'interno della Spagna. Anzi, Montserrat Casas nell'introduzione indica che, al suo rientro in patria, Mane modificò notevolmente l'impostazione dei suoi scritti sull'Italia. Ma ciò non significa che, come risultato dello studio e della visione della situazione direttamente sul posto, egli cercasse di essere più obiettivo; piuttosto apenas utilizò ya los comentarios de la prensa proCedentes de Paris. Su propia expe-riencia, sus ideas politicas y social e s, le bastaron para interpretar a su modo las noti-cias que iban negando via telegràfica desde la peninsula italiana (pp. 19-20). Infatti, nella sua cronaca finale da Torino, Mane tiene a sottolineare Vine [a Italia] a rectifi-car mis juicios sobre los hechos, sin temor de que variaran mis principios, porque los principios son independientes de los hechos [...]. Las opiniones se modifican o se cambian con el estudio y la meditación, mas no por el espectaculo de los sucesos (p. 112). E non conviene credere che questo sia soltanto un suo personale atteggia­mento. Un tale generale modo di fare è il risultato di una tipica credenza sul viag­giatore, e cioè che la complessa realtà visitata sia penetrabile all'osservazione e addi­rittura a prima vista; e che poi la visione della situazione faccia modificare i pregiudizi. Questa credenza poi di ritomo in patria dava loro adito a poter opi­nare (forse con o senza ragione, ma) con un'autorità incontrastata. E questo è il caso di Mane di fronte alla borghesia conservatrice catalana.
Comunque, detto ciò, bisogna anche sottolineare che Mane fece delle analisi e delle critiche molto acute ed intelligenti. Le sue cronache sono difatti abbastanza di­verse da altri resocónti di viaggio di spagnoli in Italia, sicuramente perché Mane non venne in Italia come un turista a riposarsi e a vedere passivamente, ma quale giorna­lista a lavorare e guardare analiticamente. Infatti, egli scrisse di aver ricevuto dal di­rettore de suo giornale el delicado encargo de estudiar y apreciar la situación politi­ca de la Italia (pi. 106). Ma anche il periodo del viaggio di Mane era più significativo e ricco forse di quello dei viaggi di J. Mola, P.A. de Alarcón, A. de Escalante, M. Ximenes, ecc. (i quali arrivarono nel momento di euforia della seconda guerra d'indipendenza, della spedizione meridionale garibaldina, dei plebisciti ed annessioni); e proprio perché a metà del 1862 iniziava l'attuazione d'importanti norme e cambia­menti per gli antichi regni (come quello di Napoli), il che implicava una seria disarti­colazione della vita civile come era organizzata fino al momento, con tutti i disagi dei periodi di transizione. E poi erano anche i momenti di preparazione della nota spedi­zione garibaldina su Roma, che si sarebbe arrestata ad Aspromonte ad agosto; prepa­razione democratica che Mane cercò inutilmente di capire e prevedere.