Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Iconografia. Secolo XIX
anno
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1998
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pagina
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535
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Libri e periadici 535
Nel saggio sul Ruolo economico del Trentino nei Regno d'Italia Ziller si sofferma sull'immagine di questa regione offerta all'opinione pubblica italiana dalla storiografia d'anteguerra e dell'immediato dopoguerra. Dalla rilettura degli scritti apparsi tra il 1898 e il 1915 del socialista Cesare Battisti, del nazionalista Scipio Sighele e del giovane Mussolini, nel periodo della sua militanza socialista, emerge una sostanziale omogeneità d'interpretazione sulle ragioni economiche, accanto a quelle politico nazionali, delle rivendicazioni autonomistiche dei trentini. I tre autori ma si tenga presente che Mussolini nelle sue valutazioni era in gran parte debitore di Battisti individuano le cause principali della stagnazione economica del Trentino nel particolarismo austrotedesco della maggioranza della Dieta di Innsbruck. Si imputava al particolarismo tirolese d'avere frenato lo sviluppo ferroviario e stradale e, quindi, anche turistico, mentre non minore freno era derivato dalle gravose servitù militari. Le inadempienze della Dieta ed insieme del governo di Vienna nei riguardi di un più adeguato sfruttamento delle potenzialità idrauliche e boschive del territorio montano, ai fini d'una sua espansione industriale e non solo agricola, trovavano spiegazione nei timori d'un aumento del peso nazionale degli austroitaliani nel Land tirolese e nell'impero. Siffatta politica aveva come conseguenza di spingere molti trentini a guardare al regno d'Italia anche per quanto concerneva le possibilità di progresso economico della loro regione. Alle ragioni dell'economia si univano le preoccupazioni per la pressione culturale esercitata dal pangermanesimo, attraverso la sua rete di associazioni, nelle oasi tedesche del Trentino, nella zona mistilingue tra Laives e Salor-no (Bassa atesina) e nella Ladinia. Tutto ciò rendeva indifferibile per i trentini l'acquisizione dell'autonomia da Innsbruck, paventando essi che il grande attivismo delle società pangermaniste, vieppiù impegnate a diffondere il tedesco nell'intera regione, mirasse a snazionalizzarla. Anche se poteva esserci una certa sopravvalutazione stando al giudizio di Rudolf Lill sulle reali prospettive di successo di quest'ultimo obiettivo in tempo di pace, di fatto, nel corso della guerra, le autorità militari austriache operarono spesso in modo inutilmente repressivo nel Trentino, la cui popolazione rispose sostituendo all'istanza autonomista quella della separazione dal nesso asburgico.
Nella storiografia del dopoguerra la situazione ed i problemi delle nuove province, e della Venezia Tridentina in particolare, richiamavano l'attenzione di molteplici studiosi e uomini politici, il più noto dei quali, per competenza e per l'ufficio ricoperto, appare Francesco Salata. Gli scritti di questi pubblicisti ponevano anzitutto l'accento sulla disastrata situazione della Tridentina a guerra finita e sull'ampiezza dello sforzo per il suo risanamento compiuto dallo Stato italiano; al tempo stesso, però, rilevavano come nell'operato delle autorità preposte a questo compito non fossero mancate negligenze e reati ai danni della pubblica amministrazione, tali da determinare nel luglio 1920 la creazione d'una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle gestioni per l'assistenza alle popolazioni e per la ricostruzione delle terre liberate Qe conclusioni della Commissione furono, poi, sottaciute dal governo Mussolini, per non incrinare l'immagine dell'Italia nelle terre di confine). Per il resto, la storiografia dei quattro ultimi anni di regime liberale insisteva sulla coincidenza d'interessi della regione alpina e dell'Italia allo sfruttamento delle risorse idriche e boschive ai fini dell'espansione dell'industria locale e del potenziamento di quella nazionale. A queste osservazioni di carattere economico s'accompagnava il favore con cui, da parte di autori di formazione sia liberaldemocratica sia cattolico popolare, si guardava all'aspirazione diffusa tra le popolazioni delle nuove province di salvaguardare le au-