Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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Carlo Ghisa/berti
tàoù. Infatti, narrando il sorgere del nazionalismo italiano che avrebbe esaltato la passione interventistica del paese e che avrebbe offerto un'ideologia a tanti della sua generazione, ne poneva le origini culturali in certe interpretazioni mazziniane e giobertiane sull'iniziativa o sul primato italiano e nell'influsso esercitato da Oriani su taluni ambienti intellettuali Morivi che, oltre gli stessi temi del compimento dell'unificazione con l'acquisto di Trento e Trieste, si univano allora alle polemiche per le delusioni mai sopite dell'affare di Tunisi e della sconfitta di Adua ed alle frustrazioni mai sottese per una vita pubblica ridotta alla sola quotidianità, alimentando i dibattiti sempre più frequenti sulla necessità per l'Italia di perseguire una politica di potenza, al pari delle altre nazioni, per conquistare zone di influenza, ed insieme per procurarsi materie prime e mercati Non a caso la guerra italo-turca viene descritta nella Memoria come il detonatore delle future aspirazioni italiane: Dalle isole dell'Egeo e dalla Libia, conquistate con duro travaglio e tra l'ostilità di quelli che più, a parole, si dimostravano amici, balzavano le speranze e le volontà. E nel Vicino Oriente e su più occidentali coste africane, lungo il Mar Rosso e al di là dei confini della colonia primigenia, si cercavano Le vie del nuovo Impero. Perché nella quotidiana drammatica gara delle ambizioni e degli appetiti altrui l'Italia non poteva rimanere assente.10)
Temi noti che hanno innegabilmente per decenni attratto l'interesse collettivo alimentando le passioni politiche di larga parte dell'opinione pubblica dell'età giolittiana, degli anni della Grande Guerra e del ventennio tra i due conflitti mondiali, temi sui quali, come è noto, la storiografia più vicina al nostro tempo, formatasi all'indomani della seconda guerra mondiale e del ridimensionamento dell'Italia sul piano internazionale, dopo la ripulsa di ogni condotta politica tendente all'espansione territoriale e la condanna del colonialismo, ha espresso giudizi ben diversi, di segno per lo più opposto, spesso viziati, però, da un moralismo interpretativo che non facilita la comprensione della realtà dei tempi nei quali le nazioni europee operavano per la propria espansione e per la conquista di colonie, consapevoli, più o meno a ragione, di apportare anche i benefici della propria civiltà a popoli ritenuti più primitivi.
Al di là, comunque, della contrapposizione tra le idee e le aspirazioni del passato ed Ì giudizi del presente, vale la pena di soffermarsi sul modo in cui la Memoria, scritta da un autore che quelle idee e quelle aspirazioni aveva condiviso fin dai suoi anni più verdi e che, ritenendole valide, insieme
,0) Origini del conflitto cit, foglio 4.