Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <16>
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Carlo Ghisalberti
Dopo l'assunzione tedesca del protettorato sulla Boemia e sulla Mora­via e dopo la repentina conquista dell'Albania, paese già di fatto sotto controllo italiano, l'Europa andava precipitando verso il conflitto a causa dell'aprirsi delle mire aggressive tedesche verso la Polonia, mire favorite dall'improvviso accordo tra la Germania e la Russia del 23 agosto 1939, negoziato con assoluta segretezza e spregiudicato dinamismo mentre noi ne fummo, al solito, informati all'ultimo momento.18) Si iniziava così la guerra, nell'illusione creata dalla propaganda nazista di una rapida vittoria della Germania per la potenza del suo esercito e della sua aviazione che annientavano rapidamente la Polonia, mentre le invocazioni pacifiste del pontefice cadevano nel vuoto e si ironizzava troppo facilmente tra Roma e Berlino sulle parole di pacata sicurezza del primo ministro britannico Chamberlain, che sorgeva ad ammonire che questa guerra non sarebbe, in ogni caso, durata meno di tre anni, mentre troppi dimenticavano davanti a questa visione che l'Inghilterra non aveva mai ceduto davanti a qualsiasi tentativo di egemonia europea ed era stata sempre avvezza a contare il periodo delle sue guerre forse più per decenni che per anni.1?)
Precisa intuizione che non verrà smentita dal successivo vittorioso corso del BlitKrìeg tedesco in occidente- La fulminea invasione della Dani­marca e della Norvegia nell'aprile del 1940 precedette di un mese quella della Francia, condotta attraverso il territorio del Belgio e dell'Olanda neutrali, concludendosi con la capitolazione del governo e con l'annien­tamento dell'esercito francese, non, però, con la sconfitta dell'Inghilterra, più che mai decisa a resistere ed a continuare la lotta. La Memoria è al riguardo estremamente chiara nel porre in luce il significato più autentico del reimbarco del corpo di spedizione britannico in Francia: Sola riuscirà a salvarsi, a prezzo di una aspra lotta cruenta, di sforzi enormi e di duri sacrifici, l'armata britannica, che dalle dune insanguinate di Dunquerque tornerà in patria ove costituirà il primo nucleo di un futuro gigantesco esercito. Significato che veniva non a torto assimilato ad un altro episodio verificatosi nel corso della prima guerra mondiale: Dunquerque ebbe per gli inglesi lo stesso valore spirituale della Marna nella prima guerra mon­diale.2
Ignorando del tutto la volontà e la capacità di resistenza inglese, l'Italia entrava in guerra al fianco dell'alleata Germania il 10 giugno 1940, nel-
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