Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia sociale. Secolo XVIII
anno <1999>   pagina <31>
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ha famiglia Cadorna a fine Settecento 31
l'esercito piemontese si univa alle potenze della prima coalizione nella guerra contro la Francia, venne promosso tenente nella compagnia scelta dei Granatieri. Con questa si recò in Valle d'Aosta, in un campo della Valgrisanche, e in seguito alle azioni riportate sui reparti rivoluzionari nel 1794 gli venne assegnata la promozione a capitano. L'anno successivo venne mandato a Novara a capo delle riserve reggimentali. Le lettere inviate a casa rivelavano il suo fiero spirito militare e tenevano sempre aggiornati i familiari sulle notizie che arrivavano d'Oltralpe.65) Come quella volta che, a metà del 1792, avevano saputo dai suoi racconti che immenso era il numero delle truppe che da ogni parte del Piemonte quotidianamente marciafva] tanto per Nizza, che per la Savoja e dice[va]si per sicuro, che vi [fossero] 30.000 briganti, che, devasta[va]no le campagne.66) Dopo aver conquistato Nizza e la Savoia, i francesi avevano sondato l'eventualità di invadere il Piemonte, ma il tentativo, fallito nell'inverno, di occupare la Sardegna determinò una situazione di stallo.67) Il regno sabaudo stava per essere travolto dall'ondata rivoluzionaria francese.
Nel frattempo Luigi aveva quasi raggiunto la trentina. Suo fratello Giovanni Battista aveva circa vent'anni più di lui. I genitori cominciavano a porsi il problema della successione.
Giovanni Battista, luglio 1794; A.C., Carte di famiglia in generale, m. 15, lettera a Luigi Cadorna, 18 giugno 1796; ibidem, Revista data li 26 luglio 1796 alla Compagnia di Riserva del Reggimento di Novara in Aosta. Dal documento risulta che la compagnia fosse a quel tempo composta da 39 elementL
65ì A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 10, lettera di Luigi Cadorna al padre Cado, 23 febbraio 1793.
*0 Le novità che ho rice sono "Che tutti i Colonelli dei Regg.i Provinciali devonsi assemblare ai rispettivi dipartimenti per il principio del mese, e tutti sul piede di guerra, e gli officiali dovranno esser provvisti di tende"; "Che immenso è il numero delle truppe che da ogni parte del Piemonte quotidianamente marcia tanto per Nizza, che per la Savoja. A quest'ora sono cinque i convogli d'artiglieria, con 40 cannoni, che sono già per colà partiti: il giorno 2 dell'entrante partiranno da qui per Nizza altri 30 cannoni, e cento artiglieri de' più abili Si sa di certo, che per la metà dell'entrante Maggio vi sarà un cordone sulle nostre frontiere di 34.000 inclusa la cavalleria. Tanto in Torino che nelle altre piazze vi resta una piccoìiss.a quantità di truppe. Dicesi per sicuro, che vi siano 30.000 briganti, che devastano le campagne". "In questa settimana giunge un corriere da Parigi a Torino, dove vi è la nuova, che l'Assemblea Nazionale abbia il g.o 17 dichiarata la guerra a Francesco IL Di questo se ne parla per tutta la città. Da Novara mi si scrive pure, che il g.o 25 scorso p. vi siano passate da là due staffette procedenti da Torino per questa città di Milano, ove sono pronti 12 m. uomini, che Francesco li ha dato ordine di spedire non appena richiesto". Ibidem,
*9 S.J. WOOLF, La storia polìtica e sociali, in AA.W., Storia d'Italia, voi* III, Dal primo Settennio all'Unità, Torino, Einaudi, 1973, pp. 152-153.