Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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rive del Verbano, creava enormi problemi di gestione. Alcuni beni fondiari vennero dati in mano a massari con i quali i Cadorna ebbero non pochi problemi nella riscossione degli affitti. Nel caso dei Cadorna, la figura del fittavolo71) diveniva molto più di una semplice necessità, come era per tante aristocrazie di origine feudale, e verso i massari avrebbero vantato sempre crediti di una certa consistenza72) e mantenuto un rapporto problematico,73) del quale ci fornisce un esempio la seguente lettera di Luigi alla madre:
Il motivo della continuazione di mia dimoia qui in Quassa si è la necessità di tirare in casa gli affitti dei grani dovuti dai massari. Ella sa che non hanno altra provvisione per il loro sostentamento, che quella che loro somministra il nuovo raccolto; però se restasse nelle loro mani quanto devono pagare al padrone, correrebbe rischio il medesimo di essere pagato solo che in buone parole.74)
Strettamente vincolata ai problemi del ciclo agricolo, la famiglia attraversò difficili congiunture economiche,75) che sommate all'urgenza del
"0 II nuovo ceto dei fittavoli, erodendo lentamente le basi del capitalismo feudale grazie a un oculato reinvestimento in beni rustici dei guadagni prodotti, rappresentava un elemento disgregatore dall'interno della proprietà fondiaria nobiliare. L. BULFERETTI, I Piemontesi più ricchi negli ultimi cento anni dell'assolutismo sabaudo, Studi storici in onore di Gioacchino Volpe, Firenze, Le Monnier, 1958, p. 80; M. BERTOLOTT1, "Le complicazioni della pila. Storie del Risorgimento, Milano, Feltrinelli, 1998, pp. 78-87. In breve tempo l'estendersi dell'affittanza avrebbe fatto decadere l'uso del contratto di mezzadria. G. PRATO, La vita economica in Piemonte a mep il secolo XVTIIt Torino, STEN, 1908, pp. 211-213.
73 V. MORA - G. SILENGO, I Cadorna a Pollanca: documenti e rimeli, in AA.W., I Cadorna cit, pp. 99-100.
73) Uno dei numerosi esempi che si ricavano dai documenti è il seguente. Nel 1792 il padre Carlo aveva licenziato due massari di Quassa che da anni vendevano furtivamente la legna e le foglie dei boschi, devastandoli, per fomentare il vizio dell'osteria. Il Sig. Padre venne in dcterminaz.e di licenziarli, come ha eseguito. Assolute non conviene il ritenerli, la cosa è pubblica. La nostra convenienza, ed il nostro interesse andrebbe di mezzo. Ma il problema più grande era stato quello di rimpiazzarli per ritrovatine] atti alle [loro) masserie*. A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 10, lettera di Luigi Cadorna al fratello Giovanni Battista, 31 aprile 1792
74) A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di Luigi Cadorna alla madre Laura Bianchino, 15 luglio 1798.
75) Nel momento in cui negò a Luigi la possibilità di frequentare i corsi di artiglieria, la famiglia attraversava una fase di cronica mancanza di liquidità: quest'anno mi si dice che per le spese delle strade sarà dovuto il pagamento, massime che non so come potrò farlo attese che non si trova di far esito d'un bichier di vino, né a Mombcllo, né a Pallanza e si va vivendo a debiti. ... La settimana ventura vado a far fare le viti al Basso, e l'altra andrò in Quassa, e non so come potrò farla per le spese, mentre tutti quanti li massari hanno