Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <38>
immagine non disponibile

38
Silvia Cavicchioli
del reddito e del prestigio cedeva il passo a una maggiore soddisfazione emotiva.9)
L'altra condizione riguardava naturalmente i mezzi coi quali potere sostenere li pesi del matrimonio, giacché essendo certo l'impegno, [doveva] essere altresì certo il modo di mantenerlo.91) In primo luogo egli doman­dava alla casa un appannaggio che fosse adeguato a uno stile di vita nobiliare, conditio sine qua non per un impegno definitivo, pena il rimorso di avere sagrificato una moglie e dei figli.99 Da parte della famiglia non venne però una risposta chiara. Egli aveva chiesto che la casa gli desse oltre il vino la legna, ed altri piccioli appendizii di casa, ed inoltre il pic-àol reddito di Besozzo, che pagati li pesi di messe aggravi e riparazioni, non arriva [va] a lire 700 annue, e [che] col resto dell'entrata si mantenesse la famiglia in Palanza, si pagassero gli annui pesi, e si cercasse di migliorare i fondi, per accrescerne al possibile l'entrata.93) Per le spese iniziali di matrimonio avrebbe fortunatamente provveduto il curato Innocenti con il prestito di seimila lire. La famiglia considerava però eccessive le sue richieste.
Anche se avesse ottenuto il sostentamento annuale richiesto, rimaneva l'incognita su chi avrebbe dovuto riassestare un patrimonio immobiliare in difficoltà, garantendone la gestione: poiché, oltre all'onore della famiglia, presente e futura, e alla certezza di una condizione agiata, Giovanni Battista non era disposto a sacrificare anche l'impiego, la condizione che aveva raggiunto dopo anni di studio, di lavoro, di relazioni sociali, di investimenti e di dedizione. Il binomio terra-famiglia su cui si erano retti i privilegi nobiliari non era più sufficiente a garantire l'onore aristocratico dalla lenta ma inesorabile affermazione dei valori borghesi del merito individuale e del denaro. La professione era ormai un bene acquisito che non doveva essere abbandonato, protagonista di una strategia capace di garantire alla
*) M. DE GIORGIO, Raccontare un matrimonio moderno, in AA.VV., Storia del matrimo­nio cit, pp. 324-325.
*0 A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna alla madre Laura Bianchirlo, 1796.
A.C., Carte di famiglia in generate, m, 17, f. 11, stralcio di lettera di G. B. Cadorna alla madre Laura Bianchirlo. Alla donna veniva riconosciuta la sua identità di persona, e non solo il ruolo di machine à generation. M. PUBINI LEUZZI, Madri e figli fra traditone e rivolu­tone. Relazioni parentali dì una famiglia patrizia fiorentina (1770-1848), in AA.W., Madri. Storia di un molo sociale, a cura di G. FIUME, Venezia, Marsilio, 1995, p. 199.
?3> A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna alla madre Laura Bianchino, 1796.