Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <39>
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La famiglia Cadorna a fine Settecento 39
nobiltà un ruolo di primo piano pur entro un quadro statale in continua trasformazione.94)
Dal suo punto di vista, cioè quello del primogenito che avrebbe ere­ditato la maggior parte del patrimonio con investitura fidecommissaria, tale compito di amministratore e di artefice del riassestamento della sostanza, gravata dai debiti, spettava al fratello minore.95) Giovanni Battista era con­sapevole della necessità di gestire direttamente il patrimonio fondiario per evitare deleghe che la famiglia non poteva permettersi e per impedire che la madre diminuisse ulteriormente le già disastrate finanze. Aveva aderifto] al genio della famiglia conciliandolo con i [suoi] bisogni:96) l'amministrazione della casa lo avrebbe invece costretto a risiedere in provincia, abbando­nando l'intensa vita milanese, le amicizie, le frequentazioni e una prestigiosa carriera.
Luigi dal canto suo non voleva lasciare il reggimento poiché sperava, una volta finita la guerra, di ricevere promozioni e avanzare nella carriera delle armi L'idea di deporre l'uniforme per andare a riscuotere i crediti dai massari, vendere granaglie e vendemmiare per consentire al fratello di metter su famiglia continuando nell'impiego dell'avvocatura lo deprimeva.-Egli si riteneva un uomo, come tanti altri, che sente il peso delle passioni, e principalmente quella dell'amor proprio;97) era troppo inclinato alla vita tranquilla ed alla libertà per voler [s]i sagrificare9 all'impiego di ammini­stratore, che poco lusingando la [sua] ambizione, [era] anche di sua natura solo durevole, finche durajya] l'altrui utile, e l'altrui beneplacito, senza poter intanto migliorare la propria sorte.99) Un simile stato di subordinazione
L. GUERCI, II Settecento cit, p. 231; P. SERNA, II nobile, in AA.W., L'uomo dell'Illuminismo, a cura di M. VOVELLE, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 5-11; A.J. MAYER, Il potere dell'Anàen Regime cit; AA.W., Borghesie europee dell'Ottocento, a cura di J. KOCKA, Venezia, Marsilio, 1989.
95) Si veda un caso simile in S. FRANCHINI, "Sposatori" e "giganteschi partiti": il carteggio del matrimonio Papadopoli-Aldobrandini (1837-1839), in Ricerche storiche, gennaio-aprile 1995, p. 123.
*9 A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna al fratello Luigi, 13 aprile 1796.
97> AX, Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di Luigi Cadorna al fratello Giovanni Battista, 17 agosto 1796.
") A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di Luigi Cadorna al fratello Giovanni Battista, 4 dicembre 1796.
") A.C., Carte di famiglia in generale, m, 17, f. 11, lettera di Luigi Cadorna al fratello Giovanni Battista, 17 agosto 1796.