Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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La famiglia Cadorna a fine Settecento 41
classica tradizione nobiliare del mestiere delle armi, era la sicurezza tutta borghese dell'impiego ad offrire certezze future e la possibilità di un'ascesa sociale. L'onore dell'esercito non era visto solo come sbocco obbligato, ma come mezzo di sussistenza e autoaffermazione.
V'è da aggiungere che nell'estate del 1796 venne a morte il curato Innocenti. Per le seimila lire avrebbero quindi dovuto indebitarsi con qualcun altro, cui conseguentemente pagare gli interessi fino alla restituzione. Per Luigi era sufficiente: riteneva che la famiglia non potesse sopportare un simile carico, oltre alla madre e alla sorella nubile Isabella da mantenere. Suo fratello Giovanni Battista era invece convinto che l'assidua amministra-zione di uno solo, il controllo efficace delle entrate e delle uscite, i reinvestimenti da effettuarsi sui fondi gli avrebbero consentito di affrontare l'onere del matrimonio. Ma non ne voleva sapere di rinunciare alle sue prerogative di nascita: se il fratello non voleva sposarsi al posto suo doveva assumersi l'incombenza della gestione patrimoniale. La madre, decisa a non rinunciare alla continuazione della famiglia, dopo esser riuscita a convincere un figlio, si rivolse all'altro per richiamarlo previamente dal di lui impiego .103) Ma Luigi si mostrò irremovibile. Le scrisse un accorato appello in cui difendeva in ogni modo le sue ragioni e i suoi diritti:
Sig.ra Madre bisognava che Ella ne avesse partorito un solo per pensare ad un solo, ma posto che il cielo ha voluto che collo stesso suo sangue ne formasse Ella un altro, vuole altresì il cielo, e la giustiza, che Ella operi e provveda a tutti e due imparzialmente.104)
Allo stesso tempo temeva fortemente la reazione materna; quindi le assicurò di non sottrarsi ai doveri di figlio devoto e finse di immolarsi sull'altare della famiglia. Le chiese solo di ritardare di qualche mese il suo ritorno a casa
Se la sorte, che ha voluto che io fossi figlio di una buona Madre e di un buon Padre, non fosse stata avversa nel rendermi inferiore sproporzionatamente nella padronanza delle sostanze con mio fratello; potendo così avere i mezzi di vivere onestamente e comodamente con del proprio, avrei abbandonato prima d'ora quest'impiego, e sarei venuto a casa per compiacerla, e per accudire agli affari; ma Ella sa che il mio stato è uno stato bisognoso; però voglio sperare che
103) A.C, Corti di famiglia in generale, m. 17, f. 11, breve memoria di Luigi Cadorna,
s. d,
1W) A.C., Carie di famiglia in generali, m. 17, f. 10, lettera di Luigi Cadorna alla madre Laura Bianchino, 5 maggio 1796.