Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
anno
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1999
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47
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ha famiglia Cadorna a fine Settecento 47
Dopo lunghe ed estenuanti trattative, sembrava che nulla fosse cambiato. Luigi era lontano da casa e si era fatto sentire la prima volta dopo mesi132) La madre rimaneva a seguire gli affari familiari con i soliti problemi. Come si è visto erano periodi difficili, resi ancor più critici dai sommovimenti giacobini; non era nemmeno possibile vendere fondi perché decaduti, e per la moneta di Piemonte in biglietti screditati, e pendenti, ed in monete erose.133) Giovanni Battista da Milano cercava di consigliarla al meglio, ma il rapporto tra madre e figlio era sempre più conflittuale. Anche se il primogenito cercava di scaricare tutte le colpe sulle indecisioni di Luigi, la madre provava verso lui del risentimento per aver lasciato che il matrimonio naufragasse.134)
A dire il vero Giovanni Battista non era più molto convinto di accasarsi neanche se avesse avuto l'ausilio del fratello. Aveva infatti scoperto che
quantunque la madre colla figlia avesse goduto tutti i redditi della sostanza promiscua alla riserva di circa lire 700 annue, che esso ricavava dai beni di Be-
139 A.C., Carte di famiglia in generale, m, 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna al fratello Luigi, 15 novembre 1796.
*33* A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna alla madre Laura Bianchino, 1797.
,34) In un primo tempo, confidando nella collaborazione fraterna, Giovanni Battista si era risolto a proseguire le trattative matrimoniali. Ma i dubbi e le esitazioni di Luigi fecero trascorrere troppo tempo rendendo le condizioni nuziali meno vantaggiose. La dote venne infatti diminuita a 30m; il corredo non avrebbe dovuto essere inferiore alle 5m. A titolo di donazione lo sposo aumentava la dote di lOm. Per evitare ogni motivo di questione in famiglia, la dote doveva per sole lOm caricarsi al patrimonio che [sarebbe potuto] spettare al cittadino Antonio Astoni, padre della sposa. A di lui carico erano anche gli interessi, in ragione del 5 per quattro anni. L'avo si obbligava a pagare altre lOm una volta che fosse maturata l'eredità di certo Gerolamo Vignati, senza però corrispondere su questa somma alcun interesse, almeno per due anni Le rimanenti lOm erano a carico del cittadino canonico ex lateranense Luigi Astoni, zio della sposa. A tali condizioni il matrimonio doveva effettuarsi entro l'anno 1797. A nulla valsero le ulteriori insistenze del Soardi presso Giovanni Battista a fare il passo per finire questa facenda subito, se gli prcme[va] la figlia. Sembra che per un momento Giovanni Battista desse il suo assenso direttamente alla cugina, convinto però di ottenere una parte di interessi per sei anni sull'ammontare della dote non contemplati nel contratto. Il fallo infastidì non poco gli Astoni che, dopo quasi un anno di contrattazioni, preferirono riprendere strade più sicure e dare la figlia in sposa al nobile Gerolamo Sormanni con la dote precedentemente pattuita di 40m compresa la schema. A.C., Carte di famiglia in generale, m, 17, f. 11, convenzione matrimoniale tra G. B. Cadorna e Maria Astoni, 1797; ibidem, lettera di Carlo Soardi a G. B. Cadorna, 3 ottobre 1796 [18]; ibidem, convenzione matrimoniale tra Gerolamo Sormanni e Maria Astoni