Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <50>
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Silvia Cavicchioli
maggiore considerazione. Non perse tempo e, approfittando della sua venuta da Torino in vacanza, si diresse al medesimo piangendo, e scongiu­randolo a compiacerla.143) Insistette affinché i due figli si accordassero per decidere definitivamente un contratto matrimoniale. Se Giovanni Battista non si fosse prestato si sarebbe imposta con tutta l'autorità. Questi tentò di opporsi in qualche modo alle nuove offerte di Luigi che per lo scopo si era recato a Milano ma una volta giunto a Pallanza non potè che accon­discendere alle volontà della madre.144) GÈ ostacoli alla successione sembra­vano rimossi
Una prima impressione confermerebbe che ogni decisione materna fosse stata presa esclusivamente per il bene ultimo della famiglia. In realtà, osservando con più attenzione, si scorge come anche Laura cercasse princi­palmente di ipotecare la propria sicurezza.
Ella compì un vero e proprio capolavoro. La divisione patrimoniale era un pericolo da scongiurarsi in ogni modo: era una minaccia per i di­scendenti futuri e molto più concretamente per la comoda e tranquilla sussistenza sua e della figlia Sabellina.145) Sfruttò abilmente la sua posizione di forza all'interno della famiglia, temuta più che mai dai figli. Lungi dalTessersi indebolita, l'autorità di Laura si era consolidata con la vedo­vanza, essendo rimasta, grazie alle volontà maritali, l'amnainistratrice unica dell'intero patrimonio. H peso del suo cognome e il contributo economico da lei apportato all'asse ereditario le consentirono di rimanere l'indiscussa artefice dei destini della casa e di ottenere le condizioni più vantaggiose per
come poteva presumersi che si sarebbe determinato, allorché venivano ad essere divisibili dopo la di lei morte?. A.C., Carte di famiglia in generale, m. 17, f. 11, breve memoria di Luigi Cadorna, s. d.
l) Ibidem.
144) È evidente un continuo adattamento da parte dei protagonisti alla situazione con­tingente e al contesto normativo e familiare. S. FRANCHINI, "Sposatori" e "giganteschi partiti" cit., pp. 1.15-116.
US} Risulta da alcune lettere e documenti che la sorella Isabella, entrata in convento a 22 armi per volontà paterna, ne fosse uscita subito dopo la morte del genitore grazie all'intercessione della madre. A.C., Carte di famiglia in generate, m. 14, f. 4. Sulla solidarietà tra le figure femminili della famiglia in condizioni di matrifocalità si veda G. POMATA, La stòria dilk donne: una questione di confine, in AA.W., Il mondo contemporaneo, 1983, voi. X, t. IH, GB strumenti della ricerca. Questioni di metodo, a cura di G. DE LUNA - P. ORTOLEVA -M. REVELLT - N. TRAN FAGLI A, Firenze, La Nuova Italia, 1983, pp. 1447-1448; M. PALAZZI, Solitudini femminili e patrilignaggìo. Nubili e vedove fra Sette e Ottocento, in AA.W., Storia della famiglia italiana, a cura di M. BARBAGLI - D. I. KERTZER, Bologna, Il Mulino, 1992.