Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
anno
<
1999
>
pagina
<
53
>
La famiglia Cadorna a fine Settecento 53
finire al repentino, e che per il poco tempo che gli resta non può essere se non rimbambita, e di inefficace impedimento agli stabilimenti da prendersi.154)
Era certo che in simili frangenti le sue parole avrebbero fatto breccia nel cuore del fratello. Pure non dimenticava il suo carattere di etemo indeciso e l'irresolutezza che aveva dimostrato in momenti cruciali; si volle quindi cautelare. Non volle fargli torti, ma pensò di legare i beni quasi castrensi a una condizione, quasi una rivalsa in articulo mortis. Giovanni Battista divenne estremamente preciso nel vincolare il fratello ai beni che gli lasciava ma anche a quel matrimonio che a lui non era riuscito e che il fratello aborriva.
L'11 ottobre 1800 un carro funebre di prima classe lasciava l'ultimo portone a sinistra della contrada di Rugabella, diretto alla chiesa di Sant'Eufemia.155) L'avvocato Giovanni Battista Cadorna era morto il giorno prima alle dieci del mattino, sul grande letto alla turca, sotto lo sguardo inanimato delle due statue di gesso di forma femminea e di un gruppo di creta rappresentante due satiri.156) Su quel letto, il giorno prima di morire, aveva dettato il suo testamento.157) Donava 300 lire ai poveri della parrocchia e 6.000 lire a Giacomo Caldarini, contutore a S. Croce, avendo al medesimo confidato la [sua] mente ed avendo piena confidenza in lui. Alla madre, anche a contemplazione della legittima, lasciava 15.000 lire di Milano. Erede universale dei beni mobili, immobili e ragioni competentigli per eredità paterna o di discendenza materna, nonché di due capitali di seimila lire ciascuno, nominava l'amatissimo fratello Luigi. Pose invece un vincolo su quello che [aveva] guadagnato co' [suoi] sudori:15)
*M) A.C., Cartt di famiglia in generale, m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna al fratello Luigi, 16 settembre 1800.
1*9 A.C., Cartt di famìglia in generale, va. 10, nota delle spese funebri per l'avvocato G. B. Cadorna.
,56> A.C., Carte di famiglia in generale, m. 10, inventario e stima de' mobili lasciati dal fu cittadino avvocato G. B. Cadorna.
,57) [..,] e trovandomi a letto benché ammalato di corpo pure sano all'intelletto ed udito. A.C., Cartt di famiglia in generale, m. 10, testamento di G. B. Cadorna, 9 ottobre 1800.
,M> Così aveva scritto al fratello due settimane prima di morire: e però nel patrimonio dì famiglia io certo non voglio né debbo mettervi condizioni, ma nell'asse mio quasi castrense, che vi comunicherò a suo tempo, penso di condizionare, perché se non si verificasse ad un tempo limitato e da me fissato che la nostra famiglia dovesse continuare, io intendo che non debba andare quello che ho guadagnato co' miei sudori ad eredi estranei