Rassegna storica del Risorgimento

Repubblica Romana
anno <1999>   pagina <54>
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Silvia Caviccbioli
Di tutti poi li capitali crediti che io ho, compresi quelli de' patrodnii da rea­lizzarsi dal mio esecutore testamentario in quel modo che egli crederà del caso, intendo che si debba dal detto mio esecutore acquistare un fondo o fondi stabili del verosimile valore di essi Ed ove il detto mio erede si collochi in matrimonio, la detta possessione o possessioni vi si lascerà al medesimo coi frutti purché lo scritto segua dentro dell'anno 1801 ed il matrimonio sia eseguito entro l'anno 1802, li quali termini si potranno prorogare a quel tempo discreto che potrà la circostanza del caso ad arbitrio del mio esecutore testamentario in caso di ragionevole impedi­mento da riconoscersi dal medesimo mio esecutore.159)
Sul patrimonio di famiglia non aveva posto condizione alcuna: Luigi rimaneva l'erede naturale. Ciò che invece aveva ottenuto con la sua profes­sione non doveva andare a estranei ma assicurato al bene della discendenza: il sudore come emblema delle fatiche individuali sembrava quasi prendere ìl posto del sangue nella simbologia familiare della nobiltà. Se, in caso contra­rio, Luigi non avesse preso moglie, tale parte di eredità avrebbe consentito ad alcuni giovani senza mezzi di intraprendere la strada della professione o del commercio.160)
Un mese dopo la morte del fratello, la madre Laura sottoscriveva un contratto col quale rinunciava a ogni ragione sull'eredità lasciatale dal pri­mogenito in favore del figlio Luigi. Le sarebbe stato lecito domandare il legato solo se questi non si fosse maritato entro il termine di due anni, salvo proroghe giustificate. Anche Laura temeva le titubanze del figlio e conosceva bene il richiamo che la vita del soldato esercitava su di lui. Aveva stipulato il contratto di rinuncia poiché desiderava anch'essa di contribuire per quanto [era] possibile a un conveniente matrimonio per Luigi e alle spese preventive al medesimo, in seguito di avergli fatto ab-
che credono già di avere guadagnato l'eredità, e ne sono certo anche sfacciatamente. A.C., Carte ài famiglia in generaleì m. 17, f. 11, lettera di G. B. Cadorna al fratello Luigi, 16 settembre 1800.
l59> Ad Angelo Brambilla, che l'aveva anche accompagnato in Valle d'Aosta, lasciava tutti i suoi abiti d'estate e d'inverno, oltre a 10 soldi al giorno vita naturai durante. Alla cameriera un legato di 100 lire. Chiedeva inoltre che si celebrassero mille messe in suffragio. A.C., Carte di famiglia in generale* m. 10, testamento di G, B. Cadorna, 9 ottobre 1800.
1fi<9 Nel caso poi che il detto mio erede non si maritasse dentro il termine prescritto come sapeva in allora voglio che li redditi della detta possessione da acquistarsi dall'esecutore si convertano nel sussidiare li poveri figli di Pallanza, onde dirizarli o nelli studi di legge, medicina e teologia ed abilitarli a conseguire la rispettiva laurea, ed una discreta frazione nel dotare le figlie nubili povere nel modo infrascritto, [...] Anche le persone che vorranno iniziarsi nel commercio potranno godere di questa mia disposizione sino all'età di anni 25 . A.C., Carte di famiglia in generale* m. 10, testamento di G. B. Cadorna, 9 ottobre 1800.