Rassegna storica del Risorgimento
Stato pontificio. Civitavecchia. Secoli XVIII-XIX
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1999
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Civitavecchia e i fatti del 1820 61
Ma le preoccupazioni delle autorità pontificie non erano limitate all'impiego delle oziose braccia, a volte i forzati scatenavano delle violente rivolte che culminavano in tentativi di fuga in massa. Nell'Archivio di Stato di Roma è custodito un fascicolo riguardante gli interrogatori del processo a carico di alcuni sottufficiali e ufficiali e di parte dell'equipaggio della galera San Pietro da cui, nel 1793, dopo un arditissimo colpo di mano, un gruppo di prigionieri era riuscito a fuggire. H 6 agosto, alle prime ore del mattino l'imbarcazione era salpata da Civitavecchia, insieme ad altre due galere, per raggiungere il porto di Anzio. Lì avrebbe dovuto sbarcare il suo carico che era costituito da 123 forzati destinati al lavoro in quella cittadina. La navigazione si svolgeva tranquilla, vele al vento, quindi i forzati non erano ai remi. La San Pietro, più veloce, presto distaccò le altre galere che la persero di vista. D'un tratto, favoriti dalla disattenzione di un mozzo, quattro detenuti rimasti senza catene riuscirono in breve a liberare altri condannati che raggiunsero la santabarbara facendo prigioniero l'intero equipaggio e impadronendosi della nave.15) Dopo aver imposto al capitano, Domenico Antonio Rossi, di cambiare rotta, i rivoltosi fecero ormeggiare l'imbarcazione nelle vicinanze della spiaggia di Maccarese. Due scialuppe furono calate in acqua e i forzati, ormai liberi, con una scorta di polvere da sparo e di munizioni raggiunsero terra. Alcuni ostaggi, che per precauzione erano stati fatti salire sulle barche, furono subito rilasciati e poterono tornare indietro insieme ad alcuni forzati che preferirono tornare sulla galera. Odoardo Villani, bolognese, che vantava una precedente fuga da un bagno penale, indicato da molti testimoni quale capo dei fuggitivi,1 scese per ultimo dalla San Pietro, stringendo tra le mani soddisfatto il gagliardetto e la bandiera dell'imbarcazione. H gruppo dei fuggitivi riuscì a far perdere per sempre le proprie tracce.
Uomini certamente audaci e capaci di organizzazione, i forzati sembrano essere stati considerati dallo Stato pontificio individui non recuperabili, ai margini anche dei grandiosi tentativi di moralizzazione e di rieducazione che le autorità avevano condotto più volte nei confronti di poveri e vagabondi.17) La pianificazione e i vari provvedimenti di regolarizzazione
IS) ASR, Tribunale penale di Civitavecchia, atti penali, b. 671 bis. Testimonianza del corso Antonio Savarclli da 20 anni sotto sgozzino. 1 nomi dei forzati rimasti liberi erano Lorenzo Polidori, Giovanni Novotti, Antonio Sassi, Lodovico Fodani.
*9 ASR, Tribunale penale di Civitavecchia, atti penali, b. 671 bis.
,7) Con riferimento alla politica condotta dal Papa nei confronti dei marginali si può leggere M, FATICA, Ilproblema delta mendicità nell'Europa moderna, secoli XVI- XVZ77, Napoli, 1992. Anche AA.W., L'Ospedale dei Pay di Roma, Roma, 1994, voi. II.