Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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65
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Civitavecchia e i fatti del 1820 65
protestavano in continuazione per il pasto inadeguato.31) La biancheria doveva essere lavata almeno una volta al mese. Per i condannati all'opera, era concessa una diminuzione della pena a seconda delle condizioni nelle quali si svolgeva il lavoro. A coloro i quali lavoreranno nelle terre pontine [per i secolari tentativi di bonifica] e luoghi adiacenti di aria insalubre [e chi era impiegato] nei lavori di Ostia, (le saline] saranno rimessi dieci giorni di pena ogni trenta... In tutti gli altri luoghi saranno rimessi 10 giorni per ogni 50 di travaglio.3 Segue a questi articoli una lunga serie di proibizioni
La regolamentazione redatta da monsignor Lante certamente non affrontava i gravi problemi del bagno penale, mostrava piuttosto l'incapacità dello Stato ad adattarsi al mutamento dei tempi e delle condizioni. Per lunghi anni un centinaio di forzati continuarono a lavorare nella ormai vetusta fabbrica delle cottonine, ma gli altri, circa 1.500, languivano pericolosamente nell'ozio.
Nel 1818 la vita nella darsena di Civitavecchia era assai diversa rispetto al tempo nel quale le grandi imbarcazioni navigavano. I forzati dormivano e vivevano nel bagno penale; erano disposti in tre grandi camerate che avevano H nome delle vecchie galere: Capitana, San Pietro e Padrona. Nel 1816 era stato aggiunto un altro sito, ricavato da un vecchio magazzino di cordami, che fu chiamato la mancina. Qui furono rinchiusi 200 uomini accusati di fare infame commercio. I sodomiti si ribellarono a questa decisione con violenza picchiando a sangue gli agozzini, la direzione del bagno costruì allora un cancello per isolarli completamente.
Al mattino il piazzale del porto risuonava delle forti grida di alcuni condannati che, dalle piccole baracche ormai da tempo tollerate, richiamavano i passanti per vendere formaggi e prodotti sottosale. H battere dei martelli rivelava la presenza di falegnami e artigiani del ferro che lavoravano con foga pur incatenati alle improvvisate costruzioni. Altri condannati ripulivano strade, altri ancora lavoravano nella salina della vicina Corneto (Tarquinia), ma la maggior parte passava le giornate senza nessuna occupazione. L'improvvisato mercatino a ben vedere costituiva una manifestazione dell'incapacità delle autorità di impiegare, come si faceva negli altri Stati, le braccia disponibili. La workbouse rimaneva soltanto un progetto non realizzato compiutamente nei territori governati dal Papa. Il bagno penale era una cittadella nella quale aumentavano le fughe e la corruzione. Un prò memoria del delegato apostolico A. Benvenuti inviato al Cardinal Consalvi
3i) Ivi, art 44. H pane recava incise le lettere K-.CA.,. ossia Reverenda Camera Apostolica.
39 M, art. 62.