Rassegna storica del Risorgimento
Repubblica Romana
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1999
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Luciano Mosto
nel giugno del 1818 descriveva la situazione che si era venuta a creare nelk darsena di Civitavecchia.33) Dopo aver puntualmente denunciato l'inadeguatezza del regolamento del Lante, da 20 anni Ì forzati non stan più nelle galere,34) monsignor Benvenuti indicava nell'ispettore generale della darsena, capitano Domenico Palomba, il responsabile di uno stato deplorevole delle cose. Sin dal 1803, questo militare aveva ricoperto incarichi importanti nella direzione del bagno penale. Con l'andare del tempo aveva, secondo il delegato, profittato della sua posizione per lucrare degli illegali profitti: i forzati, sborsando adeguate tangenti al capitano, avevano organizzato il contrabbando di tabacco, vino e acquavite; ai condannati era permesso di commettere ogni illegalità, in cambio di denaro che i più si procuravano in modi quantomeno discutibilu Molti, inoltre, avevano il permesso di scontare la pena legati da una leggera catena, altri, potevano pescare o uscire accompagnati da una sola guardia, nessuno rispettava le norme che pure erano severe. Dei detenuti erano al servizio del Palomba e di altre famiglie di militari che si erano stabilite in appartamenti ricavati nel forte.35) Il fantasioso capitano non aveva neppure trascurato di occupare alcuni locali per immagazzinare e vendere carbone e pozzolana. Lo scandalo andava ormai avanti da anni e forse sarebbe stato ancora tollerato se la frenetica attività non avesse urtato gli interessi degli artisti della città che rischiavano di vedere andare in rovina la loro attività a causa della concorrenza dei prodotti venduti a prezzi molto bassi dai detenuti. Inoltre molti abitanti di Civitavecchia avevano chiesto dei prestiti agli industriosi detenuti che, nel chiedere la restituzione dei soldi, si comportavano come usurai. L'assistenza spirituale che i padri cappuccini davano ai prigionieri era poi meno assidua di un tempo in quanto il loro convento era stato trasferito lontano da Civitavecchia. Nella sua lunga lettera monsignor Benvenuti rivela anche che si era giunti al punto che i prigionieri potevano frequentare case particolari citando anche il caso di un parroco che si era trovato a celebrare alcuni matrimoni affrettati.36) Lo stragiudiziale cui tu sottoposto il Capitano Palomba venne a confermare la denuncia di monsignor Benvenuti,
*9 ARCHIVIO SEGRETO VATICANO (d'ora in avanti ASV), Segreteria di Stato-intemi, b. 315, rubr. 204, fase. 10. Lettera del Benvenuti al Consalvi, Civitavecchia, 29 giugno 1818.
*> Ibidem.
* Nella lettera al Consalvi il Benvenuti racconta anche di aver parlato con alcuni forzati che avevano subito la dura vendetta del capitano Palomba.
ASV, Segreteria di Stato-intemi, b. 315, rubr. 204, fase. 10. Lettera del Benvenuti al Consalvi, Civitavecchia, 29 giugno 1818. Queste circostanze sono confermate anche da alcuni verbali della polizia segreta allegati.